Per carità, tutti si fidano della scienza. Quello che dovrebbe essere l’insieme delle discipline fondate essenzialmente sull’osservazione, l’esperienza, il calcolo e la confutazione, assume sempre più le sembianze di un credo religioso di stampo integralista. In nome della “scienza” i politici, i capi di governo, le televisioni, i giornalisti, i virologi e altri presunti “scienziati” ci hanno riempiti le scatole per due anni e mezzo. Ebbene, la stessa scienza in ottant’anni non è riuscita a sconfiggere i tumori. Essi sono la vera inarrestabile pandemia, che ha portato via nel silenzio assordante milioni di persone in tutti questi anni.
Parete non è da meno. La comunità sta pagando un prezzo altissimo. Non c’è giorno che non si spalancano i cancelli del cimitero per accogliere una persona “uccisa” dal tumore. Abbiamo tremato dinanzi al virus, ci siamo terrorizzati per i sedici decessi che ha portato via l’epidemia covid in due anni e mezzo, eppure i morti per tumore ogni mese hanno un numero altissimo. Quanti ne abbiamo accompagnati, tanti, quanti ancora stanno soffrendo, molti, e tutto sembra rientrare nella normalità, forse perché TV, giornali e giornalisti, non ne parlano tanto da innescare la spirale di terrore com’è successo con l’epidemia.
Intanto il numero di morti per tumore nel nostro paese aumenta, la lista si fa sempre più lunga, e a cadere sotto le scure del mostro sono sempre persone che ci lasciano prematuramente. Ma nessuno ha paura. Tutto normale finché il mostro non bussa alla porta e pretende di entrare senza chiedere permesso. Solo allora arriva la paura, la sofferenza, e infine la morte. Il tumore ormai è diventata una normalità diffusa in una terra martoriata che non è capace di rivendicare il diritto di vivere serenamente. Se il covid ci ha portato via 16 concittadini in due anni e mezzo, ed abbiamo avuto paura, il tumore ci ha porta via ogni giorno qualcuno, e non abbiamo paura. Fatevene una ragione, è la realtà dei fatti.