In questi giorni mi accingevo a terminare il mio libro “Un uomo del sud” dove all’interno c’è uno spaccato della tradizione in onore a Maria SS. Della Rotonda. Gli eventi di questi due anni hanno travolto un po’ tutti e tutto, tra questi anche la nostra amata festa. Mi mancava qualcosa per completare il libro. Lo sentivo. Non potevo ignorarlo, quindi ho inserito un passaggio in onore di Don Emilio Tamburrino e la consegna della nostra parrocchia nelle mani di Don Antonio Raimondo, come avevo già fatto in precedenza ricordando Don Antonio Basco. Quest’ultimo passaggio ha determinato la chiusura definitiva del libro che può diventare, con l’aiuto delle istituzioni, una memoria documentata, poiché gli ho dato una valenza storica di un periodo del sud Italia che va dal 1964 fino ai giorni nostri. È la nostra storia. È la storia del sud.
Ho fatto questa premessa, perché nel libro non ho solo raccontato, ma ho anche dato suggerimenti capaci di dare una svolta al meridione. Un libro da leggere, soprattutto nelle scuole. Capitoli sono stati destinati alle nostre tradizioni. Noi siamo in possesso di una tradizione che può essere il volano della nostra economia se viene valorizzata. Ciò che è mancato finora. L’epidemia, che ci ha fatto soffrire la mancanza della nostra tradizione, deve essere il monito per capire l’importanza del valore che si può dare alla nostra festa catturando non solo il nostro interesse ma, soprattutto, l’interesse di chi dall’esterno deve vedere nella nostra solennità l’aspetto religioso e quello pagano. Bisogna portare gente a Parete nei giorni di ricorrenza. Apportare modifiche sostanziali alla struttura della festa, per poter dare vigore e sviluppo economico che deve ruotare intorno all’evento.
Non è una semplice retorica. Altrove, dove hanno saputo investire sulle proprie tradizioni, hanno ottenuto un ritorno economico e di visibilità di non poco conto per le comunità. Noi non ci siamo mai posto questo interrogativo. Siamo sempre andati avanti secondo schemi prestabiliti che sono rimasti uguali nel corso della storia ultracentenaria della festa in onore di Maria SS della Rotonda. Bisogna dare lustro a ciò che si fa, anche piccole cose, devono avere una risonanza per catturare l’interesse delle persone. Ognuno deve mettere le proprie idee al servizio di una tradizione che ha un suo valore. Io, con il mio libro, l’ho fatto. Di sicuro girerà l’Italia, e chi lo leggerà fuori dai nostri confini, verrà a conoscenza che a Parete si tiene una tradizione importante. Il sud deve puntare sulle sue tradizioni e sul turismo. Queste sono le nostre industrie, sono una nostra esclusiva, che nessuno può mai copiarci.