Massimo rispetto per la Regione e per il Sistema Sanitario Regionale e Provinciale, ma esigo altrettanto rispetto per il Sindaco e per la Comunità che rappresento – scrive sui social il sindaco di Parete Gino Pellegrino.
A questo punto è chiaro che sia stata sollevata una polemica mediatica/politica da parte della dirigenza provinciale dell’Asl in combutta con qualche esponente politico locale senza nemmeno aver letto la mia ordinanza e vi spiego il perché.
Preliminarmente è mio dovere evidenziare che la mia Ordinanza è stata adottata lo scorso 9 aprile e in pari data trasmessa all’ASL territorialmente competente e alla Prefettura di Caserta senza aver avuto alcun riscontro fino alla data di inizio dei test. Data in cui è stata ripresa dagli organi di informazioni. Probabilmente avranno letto gli articoli di stampa e non l’ordinanza.
La sua adozione è stata preceduta da un approfondito studio in sede di Centro Operativo Comunale (C.O.C.) e di Consulta Sanità dell’ente – prosegue il sindaco – In tali contesti si è approfonditamente discusso in merito alle caratteristiche medico sanitarie dei test rapidi da utilizzare e sulla loro attendibilità ed utilità. Inoltre, l’ordinanza è stata preliminarmente validata da tutti i medici di base del territorio. Allo stesso modo si è cercato di avviare, senza esito, un proficuo confronto con l’ASL territorialmente competente, al fine di addivenire all’individuazione di soluzioni condivise. Per tale ragione non si comprende il livore e il polverone mediatico sollevato dalla dirigenza dell’ASL Caserta, che anziché indirizzare e supportare questa Amministrazione, ha preferito screditare a mezzo stampa la nostra comunità, civile ed ecclesiastica, rappresentando una realtà alterata e non conforme al vero. Ed è con profonda amarezza e senso di abbandono istituzionale che quotidianamente apprendo come in altre province della Regione Campania tale collaborazione sia stata fattivamente attivata, determinando la somministrazione dei test rapidi da parte di diversi comuni (Puglianello, Avellino, Giffoni Valle Piana, comuni dell’isola di Ischia, ecc.) col pieno avallo delle ASL territorialmente competenti.
Entrando nel merito, evidenzio che contrariamente a quanto rappresentato, l’ordinanza non prescrive alcuno screening di massa, ma è rivolta a ben identificate e comunque limitate categorie di soggetti (dipendenti comunali, personale polizia municipale, volontari protezione civile, medici di famiglia, personale impiegato nei servizi essenziali alla popolazione), quotidianamente esposte al contatto col pubblico. I kit diagnostici utilizzati presentano tutti la marcatura CE, che consente la loro immissione in commercio e la messa in servizio sul territorio italiano. Erroneamente a quanto riportato, in cui si afferma che “il test rapido (….) titola anticorpi solo in pazienti con infezione in atto eventualmente e asintomatica o paucisintomatica o con infezione pregressa“ è necessario specificare che la tipologia dei test utilizzati consente la rilevazione esclusivamente della presenza delle IgMe delle IgGe non la titolazione. Quest’ultimo dato analitico è, infatti, fornito esclusivamente dai test sierologici di laboratorio, effettuati dopo prelievo di sangue venoso. Allo stesso modo, non è mai stato affermato che i test rapidi sono sostitutivi del tampone con successiva analisi del PCR RT.
Inoltre la somministrazione dei test, giunta ormai alla sua fase conclusiva, non ha favorito e dato luogo ad alcun fenomeno di assembramento. E’ bastato, infatti, utilizzare lo strumento della prenotazione telefonica, per calendarizzare l’esecuzione di ciascun test ogni mezz’ora, effettuato a titolo volontario e gratuito da personale medico specializzato, a cui va il mio personale ringraziamento.
E’ doveroso altresì sconfessare la tesi del gravissimo rischio ricollegato al fenomeno dei falsi negativi. Infatti – conclude – i destinatari dell’ordinanza sono tutti soggetti costretti quotidianamente ad uscire di casa e ad operare a stretto contatto con il pubblico. Pertanto, in caso di falsa negatività, nessun effetto si avrebbe sulle loro abitudini di vita, considerando – tra l’altro – che gli stessi sono obbligati ad utilizzare la mascherina, giusta mia precedente Ordinanza. Alla pari del personale ospedaliero e delle forze di Polizia sottoposti alla stessa tipologia di test da parte dell’Asl. In quel caso non ci si preoccupa degli eventuali “falsi negativi”?
E non si comprende secondo quale logica venga sconsigliato l’utilizzo dei test rapidi al di fuori di un contesto ospedaliero. Si tratta, infatti, di test a libera vendita (regolarmente autorizzata dal Ministero della Salute con circolare n. 12152 del 15/04/2020), presso le farmacie. Ed è paradossale che si diffidi questa massima autorità sanitaria locale dall’utilizzare prodotti liberamente acquistabili sul mercato da qualsiasi cittadino.
Tanto si doveva per chiarezza e a tutela del decoro e dell’immagine di questa Amministrazione comunale e della Comunità Paretana.
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