Elevare il principio che tutto è inquinato contribuisce a distruggere ulteriormente la nostra terra. Sono anni che mi batto, e l’ho scritto anche nel libro “Un uomo del sud”, che parlare solamente male della nostra terra, senza fare delle nette distinzioni tra il bene e il male, aumenta la distruzione di tutto quello che di buono c’è rimasto. Se oggi nel 2019 siamo ancora costretti a parlare di rifiuti e roghi, la colpa è di tutta la classe dirigente campana che da oltre trent’anni è stata al comando della regione. Sono loro i responsabili. A loro si aggiungo i tanti galoppini che ruotano intorno ai partiti e cercano il contentino. Poi ci sono i signori del NO, che con le loro posizioni hanno impedito che in Campania si costruisse l’interna filiera dei rifiuti. Sarebbe il caso di iniziare a recitare il mea culpa e, ancora meglio, se questi signori si facessero da parte, perché hanno già provocato troppi danni alla nostra amata terra.
Sono condivisibili le parole del presidente del consiglio comunale di Parete Antonio Principato: “Se continuiamo ad insistere che qui è tutto inquinato, che le falde acquifere sono inquinate, che la frutta è inquinata, che gli ortaggi sono inquinati, come conseguenza ci autoescludiamo dai mercati che contano (Nord Italia e resto d’Europa), e così anche l’economia agricola del territorio muore – spiega Principato – Cosa diversa è dire: c’è un problema di abbandono incondizionato di rifiuti per le strade (da parte di incivili), c’è un conseguente problema roghi (appiccati da delinquenti), c’è un ulteriore problema di smaltimento dei rifiuti ordinari del territorio (causato dalla chiusura dei centri di raccolta e trattamento), affrontiamoli con lucidità e cerchiamo di risolverli, in primis chiamando in causa il Governo Centrale, che deve dichiarare la questione di emergenza nazionale e di conseguenza avocare a sé tutti i poteri del ciclo dei rifiuti. Per la pulizia delle strade – prosegue – utilizziamo gli innumerevoli mezzi dell’esercito. Per lo stoccaggio dei materiali rinvenuti utilizziamo le caserme dismesse posizionate fuori dai centri abitati, invece di tenerle abbandonate (dopo l’abolizione della leva obbligatoria). Per il contrasto ai piromani potenziamo i mezzi e gli uomini delle forze dell’ordine. Per il contrasto ai roghi potenziamo i mezzi e gli uomini dei vigili del fuoco, anzi chiediamo con forza l’apertura di una nuova Caserma dei VV.FF. a Giugliano in Campania. Sono queste, a mio parere, delle azioni lucide da fare per “tentare” di recuperare il tempo perso e sempre “tentare” di arginare il fenomeno per ridare ragione alla nostra terra”.
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