ROMA- Il Partito Democratico di Matteo Renzi è diventato un partito di elitario, cioè di una classe medio alta che nulla centra con una formazione progressista e di cultura comunista. Un partito che ha perso la sua connotazione in meno di un anno e mezzo. È visto come un partito dell’elite e non un partito della classe operaia. Insomma, non c’entra nulla con la natura della sinistra.
Il PD ha sbagliato tuta la sua campagna elettorale, a partire dal programma elettorale. Di fatti secondo i ricercatori del Centro di studi elettorali, aver puntato sull’innovazione tecnologica, sui diritti civili e sull’integrazione europea ha spaventato le fasce deboli che prima votavano Pd e che, come dimostrano gli studi sui flussi elettorali dell’Istituto Cattaneo, sono passati a votare Lega o Cinque Stelle.
Il partito che è nato all’indomani di un congresso che lo voleva come punta di diamante della sinistra italiana, in breve tempo ha sostituito in pieno la vecchia Democrazia Cristiana, perdendo del tutto la sua vera identità. Cosa che è successa dal momento in cui sul trono del PD è salito il rottamatore, rimasto rottamato lui stesso. Errori su errori hanno portato il PD a cadere, e per rialzarsi non sarà semplice, ci vorrà molto tempo, poiché i tempi della politica sono cambiati e alternative al PD ci sono.
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