Il PD è alla canna del gas

ROMA – lo sanno bene che sta per nascere un governo che farà quello che non hanno fatto loro. Sanno bene che troveranno anche le risorse, perché in questo paese se si annientano gli sprechi che ci sono nella macchina pubblica si trovano i soldi di due manovre finanziarie. Insomma, nel PD sanno bene che per loro è giunta la fine. Non solo per loro, lo sanno bene tutti quelli che sono rimasti alla finestra. Contro questo governo si schierano ormai tutti quelli che dalla politica ottenenvano qualcosa. Gli unici che si schierano a favore di questo governo sono i cittadini, felici di aver cambiato le sorti del paese e messo a tacere le chiacchiere di tanti politici dei partiti.
Il PD ormai è alla canna del gas. Da più parti corrono voci che Renzi sia prossimo alla formazione di un nuovo partito macronista che vorrebbe fondare uscendo dal Pd. Un gioco che forse era nei suoi piani sin dall’inizio. Ha smantellato prima il partito, e poi si accinge a mettersi alla guida di un partito suo personale sulla scia di quello di Berlusconi. Evidentemente aveva ragione Bersani, D’alema, Emiliano, che hanno cercato di ostacolare in tutti i modi la prepotenza politica di Renzi, senza riuscirci, perché la cerchia che si era creato intorno era più forte delle posizioni legittime di chi contrastava il segretario.
Infatti Matteo Renzi si tiene fuori dai giochi in questo momento che sta per nascere il nuovo governo, lasciando la palla in mano a Martina, sicuro che poi lui farà il resto. Infatti per marcare la distanza dal ha fatto sapere di essere volato in Kazakistan all’Eurasian media forum, in programma a Almaty. Si defila, perché forse le voci di corridoio che circolano insistentemente sul suo nuovo partito, non sono del tutto campate in aria. Tutto fa pensare alla nascita di un partito macronista italiano, che fondi la sua identità su un europeismo da contrapporre alla nuova maggioranza giallo verde, e voglia superare i vizi della vecchia sinistra. Tutto ciò significherebbe una grande scissione all’interno del PD, nel quale resterebbero solo le minoranze.