Ven. Set 29th, 2023

Sono passati dieci anni dalla consacrazione del M5S. in tutti questi anni il movimento era antieuropeista, la sua battaglia era l’uscita dall’euro, dovevano rivoltare il parlamento, aprirlo come una scatoletta di tonno, non dovevano mai fare alleanze con nessuno, insomma, tutte cose dette e ridette nelle campagne elettorale che hanno convinto il 33% degli italiani a darle fiducia. Però una volta al governo tutto è cambiato. Quel movimento ha fatto tutto il contrario di quello che ha promesso agli elettori, addirittura è diventato un movimento europeista incallito.

Ora il movimento vuole Conte come capo assoluto, ma è solo un’operazione per cercare di riprendere i consensi persi. Non è certamente una decisione saggia, poiché nei prossimi mesi usciranno fuori tutti gli errori del governo Conte II, e dopo saranno dolori di pancia.

Ed ecco che Di Maio se ne esce con la sua sortita e chiede a Conte di prendersi in mano il movimento. Per il ministro degli Esteri “Il M5s è cresciuto e maturato, questo governo rappresenta il punto di arrivo di un’evoluzione in cui i 5 stelle mantengono i propri valori, ma scelgono di essere finalmente e completamente una forza moderata, liberale, attenta alle imprese, ai diritti, e che incentra la sua missione sull’ecologia – ha detto il titolare della Farnesina -. Il Movimento è ora su una linea moderata, atlantista, saldamente all’interno dell’Ue. Questa evoluzione si può completare con l’ingresso di Conte. L’ex premier, che ha rappresentato questi valori, metta la parola fine alle nostre ambiguità e ai nostri bizantinismi”. C’era una bella canzone di Fiorella Mannoia che diceva: “come si cambia, per non morire”.

Quindi per Di Maio il vecchio movimento non esiste più, ed oggi è una nuova creatura politica che somiglia molto al vecchio sistema partitico che c’è sempre stato in Italia. Il movimento ha preso i voti perché diceva altro e non quello che oggi va dicendo Di Maio.