ROMA- Integrazione? Credo che sia una parola troppo grossa per chi ha una cultura tutta sua, leggittima, ma solo se si vive nella propria patria d’origine, se invece si esce fuori dai paramitri della propria terra bisogna adeguarsi alle culture e le regole dei paesi che li ospitano. Ma noi in italia, purtroppo, abbiamo una parte politica che sbandiera l’itegrazione pur sapendo che è impossibile.
Ed ecco che sui fatti di colonia gli islamici italiani dimostrano in pieno il loro concetto nei confronti delle donne. Intervistati da “La Gabbia” dimostrano che il problema del rapportoislam-donna non si ferma a Colonia. È una loro cultura nei confronti delle donne, possono spostarsi in qualsiasi angolo del globo, il pensiero islamico non può cambiare. Infatti nell’intervista le parole degli islamici intervistati la dice lunga su come si stanno integrando nel nostro paese: “Il velo è una protezione, la donna viene rispettata solo se coperta”. Quindi anche gli islamici italiani quasi “giustificano” le azioni degli stupratori della notte di capodanno. Dando piena visione di cos’è la donna per il mondo islamico. La donna deve essere rispettata solo se si copre interamente, se “non fa vedere le sue forme”. Se si mette in mostra, invece, per i musulmani italiani è “normale” che rischi di essere stuprata.
L’inviata de La7 ha girato molte moschee della periferia di Milano, vestita all’Occidentale. C’è chi l’ha cacciata perché “provocante”. Nel centro islamico del centro di Milano, invece, il resposabile dice che la donna non dovrebbe “nemmeno mettere il profumo”. “Quando una donna va con la minigonna cosa dimostra? – si chiede l’imam – Dimostra che vuole essere guardata. Deve mettere un vestito che non fa vedere agli uomini la sua forma. Non deve far vedere che ci sono delle tette, delle chiappe e delle anche”.
Dall’intervista e dal servizio mandato in onda da La7 si capisce cosa significa l’Islam e cosa pretende dalle donne. Sappiamo tutti che nei paesi arabi a cultura islamica le donne sono considerate delle schiave e serve degli uomini, sono private di tutti i diritti, e non possono vivere liberamente la loro femminilità. Diciamo un oppressione, e quando parli con quella parte politica che difende la cultura altrui nella nostra patria, nessuno difende, nessuno crea organizzazioni a difesa della donna islamica, no, le vogliono in italia e pretendono di dargli gli stessi diritti oppressivi che esistono nei loro paesi. Credo che sia proprio questa l’integrazione sbagliata, che non serve a queste donne di poter cambiare vita prendendosi, per sempre, la libertà di essere donne.
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