Pignoramenti, ipoteche, fermo dei beni: questo il lavoro creato dai politici

ROMA- Per avere un quadro ben preciso di cosa è successo sul lavoro in Italia, basta soffermarsi su un particolare che arriva da una memoria storia che parte dalla venuta dell’euro. Appena entrato in vigore l’euro, e in Italia c’era la doppia circolazione, euro–lira, una fiat punto costava dieci milioni di lire, con la conversione euro costava cinquemila euro, ebbene, dopo nemmeno sei mesi dall’entrata in vigore dell’euro la punto arriva a costare da subito ottomila e cinquecento euro. Da ciò si deduce che in breve tempo la stessa fiat punto è passata da diecimilioni a diciassette milioni delle vecchie lire. È da qui che bisogna partire per capire il danno che ha fatto l’euro in questo paese. anche perché l’operaio fiat che prendeva duemilioni di lire al mese, si vide lo stipendio portare a mille euro, e non c’è stato lo stesso cambiamento che si è avuto con l’auto.
Da qui parte la mattanza che ha portato il nostro paese sull’orlo del baratro. Infatti sommando a ciò detto prima, l’Europa ha imposto al nostro paese la regola dei conti, a ciò si somma che noi oggi non siamo più un paese che stampa moneta. Tutti questi ingredienti messi insieme hanno portato al collasso occupazionale, perché nel frattempo le imprese, a partire da quelle piccole, hanno chiuso o de localizzato in paese dove non c’è l’euro.
Dal canto suo i governi, per venire incontro alle richieste dell’Europa, hanno messo in campo strumenti che invece di aiutare chi stava soffrendo la crisi economica, lì ha penalizzati fino a portarli alla chiusura. Di fatti le ipoteche, i pignoramenti, i fermi dei beni da lavoro, e quant’altro messo in campo per recuperare crediti, ha posto le aziende con le spalle al muro, tanto che poi alla fine hanno chiuso battenti. Insomma, ci siamo ritrovati una classe dirigente quasi “stupida”, poiché se tu togli a chi deve lavorare i mezzi per farlo, esso non può lavorare e licenzia.
C’è un altro aspetto increscioso della “stupidaggine” delle classi dirigenti: oltre al danno la beffa, perché chi vantava crediti da parte dello stato, si è visto attaccare da equitalia, strumento vigliacco creato e voluto dai politici eletti, che pur sapendo che lo stato non pagava, pretendeva con la forza soldi da chi aspettava che lo stato lo pagasse.
In pochi anni il lavoro in Italia è scomparso in misura esagerato, e con esso ha trascinato nel baratro intere famiglie, dato che chi non aveva più lavoro non poteva, a sua volta, pagare le tasse allo stato e alle istituzioni locali. Anche in questo caso è intervenuta equitalia che ha iniziato ad attaccare anche le famiglie.
Per concludere: il lavoro in questo paese è scomparso perché le leggi fatte dai politici eletti non hanno guardato a quello che succedeva nel nostro paese, ma hanno esclusivamente pensato a ciò che chiedeva l’Europa. Morale della favola, oggi viaggiamo a diciannove miliardi di debito pubblico al mese proprio perché non ci sono più le tante piccole e medie imprese che pagavano le tasse allo stato. Il paese sta per paralizzarsi perché manca la materia prima, il lavoro, e nessun governo fa qualcosa di serio e valido per ricostruire le imprese in Italia.