ROMA -Calano dell’1,1% i consumi alimentari nel Mezzogiorno in contrapposizione all’aumento record registrato nel Centro Italia (+5,6%), nel Nord Est (+5%) e, in misura minore, nel Nord Ovest (+3,3%). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sui dati Ismea relativi al primo trimestre dell’anno, in occasione della diffusione dei dati Istat sul Pil. La spesa alimentare in crescita mediamente dell’1,4% è – sottolinea la Coldiretti – la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione, con un importo complessivo di 244 miliardi ed è quindi un elemento fondamentale per misurare la ripresa dell’economia.
L’allargarsi della forbice dei consumi tra le diverse aree del Paese evidenzia le criticità ancora presenti nel percorso di uscita dalla crisi. Anche per questo – continua la Coldiretti – occorre evitare l’aumento delle aliquote Iva che rischia di alimentare una spirale recessiva. Il pericolo dell’aumento dell’Iva – conclude la Coldiretti – riguarda beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie.
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