ROMA – Una tassa sulla plastica, è quanto si discuterà nella prossima riunione della Commissione europea. L’obiettivo ufficiale è appunto stimolare la riduzione dei rifiuti plastici. Ma siamo sicuri che sia così, o si cerca in qualche modo di ovviare ad un problema che si è venuto a creare.
E sì, infatti il problema principale è ovviare a un problema che si è venuto a creare da quando la cina non vuole più la materia prima, cioè la plastica, per produrre. Fino ad oggi è andata bene perché la Cina ha importato la plastica come materia prima, oggi invece il gigante asiatico ne produce a sufficienza e non c’è bisogno della plastica made in Europe.
Quindi tutta la plastica che produce l’Europa rimarrà in Europa, e dovrà essere lei a disfarsene. Il problema sta proprio qui. Ma oltre alla motivazione ecologista, se ne nasconde una meno nobile. Le entrate extra della tassa andranno a finanziare l’Europa, come già avviene per parte delle imposte indirette che gravano sui consumatori europei (la nostra Iva). Oltre chiaramente a trovare le risorse che verranno meno dal momento che l’Inghilterra uscirà definitivamente dall’Europa, e dovrà coprire il buco di 12 miliardi di entrate che verranno meno dalla Brexit.
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