Categories: Cronaca

POMPEI. Tassa sui bus turistici, Confesercenti Napoli e Campania ricorre al Tar

POMPEI-Dopo le proteste la Confesercenti di Napoli e della Campania passa alle vie di fatto per contrastare la tassa di 80 euro applicata a tutti bus turistici che transitano a Pompei. La Confesercenti, con il presidente Vincenzo Schiavo in testa, ha presentato ricorso al TAR contro il Comune di Pompei, il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti nonché nei confronti della società Publiparking al fine di ottenere l’annullamento della delibera 35 del 3 febbraio scorso del Commissario Prefettizio Maria Luisa D’Alessandro con cui si ratificava la proposta dei Dirigenti del Comune di modificare la cosiddetta ZTL gialla (detta ZTL Bus) con si applica dal 1° maggio prossimo (dal 1° marzo opera già in via sperimentale) il ticket di 80 euro per i bus turistici che transitano in un’area estesa di Pompei. Il ricorso, presentato dall’avvocato Paolo Leone, è stato proposto da Confesercenti insieme a Gennaro Lametta, coordinatore regionale e provinciale di Federnoleggio, a Gianluca Machetti, presidente sezione di Pompei di Confesercenti, ad altre associazioni e ad alcuni imprenditori “vessati” dal provvedimento comunale. «Il ricorso è volto alla difesa dei tanti nostri associati che sono danneggiati da questo ingiusto e illegittimo balzello. I nostri imprenditori, i nostro autonoleggiatori non solo devono già difendersi da una concorrenza spietata ma devono anche accollarsi tale ticket adottato peraltro fuori tempo. I grandi tour operator, le compagnie aeree e le navi da crociera sottoscrivono con i nostri esercenti contratti per le escursioni, con le relative tariffe, con almeno 18 mesi d’anticipo. Questo ulteriore costo grava solo sui nostri associati. Il sito di Pompei è una meta fissa del turismo e una grande opportunità per l’intera comunità di Pompei: mettere queste barriere economiche significa provocare danni e scoraggiare i turisti. Gli albergatori e i ristoratori che hanno investito perché attendono migliaia di turisti, i noleggiatori che hanno acquistato bus secondo le nuove normative, come possono sobbarcarsi questa ulteriore tassa? Alle banche che hanno concesso loro crediti cosa diranno? Che il Comune di Pompei ha improvvisamente introdotto un balzello senza pianificarlo? Ci opponiamo con tutte le forze – ribadisce e conclude Vincenzo Schiavo – anche in virtù della destinazione di questa tassa, non già per migliorare i servizi turistici di Pompei o la vivibilità della città ma solo per fare cassa e per ripianare i buchi di bilancio. L’amministrazione eviti gli sprechi e non tassi solo chi pensa a commercializzare nel mondo il marchio di Pompei, creando indotto economico per tutti».
IL RICORSO – Nel ricorso, in attesa del giudizio del Tribunale regionale, si chiede intanto la sospensione della “tassa sui bus” dal momento che i ricorrenti, nelle more del giudizio, “subiscono un pregiudizio grave e irreparabile, consistente nella distrazione dei flussi turistici verso alberghi e aree commerciali esterne al perimetro della zona a traffico limitato”. Il ricorso al TAR è stato presentato per annullare il provvedimento evidenziando l’illegittimità degli atti per vari motivi. Nell’opposizione si mette in rilievo l’incompetenza degli atti perché il Commissario Prefettizio, l’unico legittimato a disporre la modifica della ZTL gialla, ha in realtà semplicemente emesso un atto di indirizzo, laddove il provvedimento è stato adottato dai dirigenti del Comune di Pompei. Inoltre nel ricorso si evidenzia che il Piano Urbano del Traffico non viene rinnovato dal 2012 (la legge prevede rinnovi ogni due anni) e quindi è inefficace una ZTL modificata in assenza di un PTU ormai invalido. E ancora: la modifica della ZTL gialla (che comporta l’adozione del ticket di 80 euro per i bus) non è stata sottoposta anche “alla previa verifica di assoggettabilità alla valutazione ambientale strategica (VAS)” né è volta a ottenere miglioramenti delle condizioni di circolazione, di sicurezza stradale, di risparmio energetico o di riduzione di inquinamento. Infine il ricorso sottolinea come “il Comune di Pompei ha omesso di definire la destinazione dei proventi della ZTL… comunque e certamente non rivolte al miglioramento delle condizioni di salubrità dell’aria o, comunque, delle condizioni di vivibilità dell’area interessata dal corposo flusso turistico che si tende a regolamentare proprio con la istituzione della ZTL”.

Redazione

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