ROMA- È chiaro che la vittoria di Trump disegna nuovi equilibri all’interno dello scacchiere mondiale. Trump è il presidente che vuole ammutolire una visione del mondo contorta e ad appannaggio dei poteri forti che ne dirigono le sorti. Essendo l’America la super potenza numero uno, adesso fa paura sul serio, anche perché Putin non è più un “nemico” ma “amico” di Trump.
Ma ad avere più paura sono i poteri forti, per intenderci quelle lobby che mettono veti su tutto quando c’è da decidere sulle decisioni importanti. Lobby che sono in grado di disorientare i governi centrali e anche le decisioni della stessa Europa. Trump di sicuro non le manda a dire, fa è basta, e lo ha dimostrato anche durante la campagna elettorale. Quindi c’è il concreto timore che possa fare leggi in grado di annientare il sistema delle lobby. Chiaramente lo farà in casa sua, ma si rifletterà di sicuro su tutto il sistema mondiale, visto che tutti hanno interessi economici e finanziari con l’America.
Se Trump farà una legge che limita le importazioni per favorire l’economia interna dell’America, di sicuro agli americani starà bene, ma di certo non sta bene a chi invece in quel paese ha numeri miliardari di interessi economici. Insomma, il fatto che si stia attaccando il nuovo presidente è solo un fatto per cercare di farlo tornare suoi passi su certi argomenti scottanti. Ma Trump non è il tipo da farsi intimorire, e uno che sa guardare avanti basandosi sulle sue idee, altrimenti non sarebbe diventato il miliardario che è.