ROMA – Da oggi tutti i richiedendo asilo possono spacciare liberamente, perché secondo i giudici lo fanno per il loro sostentamento. È quanto è stato deciso dai giudici del tribunale di Milano, che hanno rimesso in libertà un puscher con la motivazione assurda che spacciava per mantenersi creando un precedente pericoloso. I giudici, concordando con l’avvocato difensore, il 18 luglio hanno fatto cadere le accuse a suo carico sentenziandone la scarcerazione per «assenza di gravi indizi». Gli stessi indizi che, invece, il 27 giugno, dopo il giudizio per direttissima, avevano portato il gambiano 31enne Buba C. in cella a San Vittore, bollandolo come pusher recidivo e particolarmente operoso di una delle zone al momento più calde dello spaccio milanese quando, per la seconda volta in quattro giorni (la prima era stata il 23 giugno, ndr) era stato sorpreso a vendere ecstasy in via dei Transiti, periferia nord della città, dalla squadra investigava dei commissariati di polizia di «Greco Turro» e «Villa San Giovanni». Questa sentenza è molto pericolosa, perché pone degli interrogativi sulla giustizia italiana, e pone una serie riflessione su come essa abbia bisogno di essere riformata subito.
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