Quando dicevano che il virus era clinicamente morto, invece ha una forza impressionante

C’è da riflettere molto su quello che è successo nel periodo estivo, non perché si vuole trovare per forza un colpevole, ma è uno strumento che si può rivelare utile in futuro per non commettere più gli stessi errori.

Quando dicevano che il virus era clinicamente morto, invece ha una forza impressionante

C’è da riflettere molto su quello che è successo nel periodo estivo, non perché si vuole trovare per forza un colpevole, ma è uno strumento che si può rivelare utile in futuro per non commettere più gli stessi errori. Dopo la fine del lockdown, l’Italia iniziava a vivere una situazione di maggiore tranquillità dopo la tempesta del mese di marzo e aprile. Tutto, però, è stato preso alla leggera, tanto che poi siamo ripiombati nella tempesta. Chi non ricorda le tante uscite televisive di virologi e scienziati, e ognuno diceva la sua tanto che iniziarono a nascere quasi fazioni di negazionisti e chi invece era preoccupato su quello che sarebbe potuto succedere dopo l’estate. Si diceva che il virus era clinicamente morto, che la seconda ondata non ci sarebbe stata, ed altre teorie che hanno convinto una parte dei cittadini che il virus era innocuo. Altri virologi, quelli che in effetti dicevano come stavano realmente le cose, affermavano che la seconda ondata ci sarebbe stata e il virus non era per niente clinicamente morto. Proprio quest’ultimi sono diventati i nemici estivi dell’opinione pubblica. Il risultato non serve ricordarlo, è sotto gli occhi di tutti.
“La curva si è appiattita, questo è sicuro. Bisogna vedere quanto rimane a questi livelli, che obiettivamente non sono accettabili per il numero delle persone che si ammalano tutto il giorno, l’Rt deve scendere sotto l’1 per abbassare i casi. Non credo che con queste misure l’Rt si porti allo 0.3/0.4 come dopo la fine del lockdown, queste misure ci servono per arrivare a fine Natale“. Lo ha detto a Rai Radio1, Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia all’Università di Padova. ” Ora ci troviamo ad affrontare una seconda ondata di questa tragedia che in tutto il mondo ha una forza inaspettata“. Lo ha detto il commissario straordinario Domenico Arcuri.
Ora la ragionevolezza prende il sopravvento rispetto a tesi e teorie ascoltate durante l’estate. La seconda ondata sta facendo più danni della prima, poiché è tutto il territorio nazionale invaso dal virus. Se nella prima fase tutto era circoscritto al nord, ora è lungo lo stivale che si registrano tantissimi contagi. Lo stesso discorso vale per i decessi. Nella prima fase erano localizzati al nord, ora invece si muore in tutta Italia. Questa è al realtà dei fatti. Chi durante l’estate ha diffuso un ottimismo tra la popolazione ha commesso un gravissimo errore. L’ottimismo inesistente, senza certezza, ha generato una seconda ondata devastante.