Gio. Giu 8th, 2023

Per ricordare un paese che prima era visto da tutti come un esempio da prendere in considerazione, dobbiamo tornare indietro di moltissimi anni. Era l’inizio degli anni settanta quando Parete, per la prima volta, vedeva una rinascita. Mentre in Italia iniziava la fine del boom economico, Parete lo continuava. Erano gli anni che videro la fine del predominio della Democrazia Cristiana locale con l’ingresso in pompa magna del Partito Comunista Italiano, che prendeva la guida del paese e lo ammodernava. Le periferie furono qualificate, e tutto ciò che non era stato fatto dal dopoguerra, negli anni settanta prendeva vita. Se oggi abbiamo qualcosa lo dobbiamo soprattutto a quegli anni di svolta che portarono Parete ad essere invidiato dai paesi limitrofi.

Quegli anni sono tramontati, e tutte le amministrazioni che si sono sostituite alla guida del paese hanno fatto ben poco per consolidare quello che si era costruito. Piccole considerazione che emergono facendo un’analisi di ciò che abbiamo avuto e perso. Oggi guardare il nostro paese fa rimpiangere quei momenti. Se partiamo dal commercio, possiamo dire che abbiamo perso l’80% del commercio nato negli anni settanta e ottanta. Il corso era pieno di luci diffuse dalle tante insegne luminose che arricchivano le serate paretane. Di quel commercio è rimasto ben poco o niente. Abbiamo perso tantissime altre cose, come ad esempio la via crucis in abiti d’epoca, che tanto lustro dava al venerdì santo di Parete. Gli stessi festeggiamenti in onore di Maria SS della Rotonda hanno perso il lustro degli anni passati. I giovani di oggi non lo ricordano, ma a Parete in quegli anni c’erano due radio: “Radio Felix” e “ Radio Parete Uno”, che venivano ascoltate in tutta la Campania e oltre. Soprattutto abbiamo perso lo spirito di comunità che prima ci contraddistingueva rispetto agli altri paesi confinanti.

Oggi, grazie a politiche scellerate fatte di piani regolatori senza idee, abbiamo perso anche il nostro verde. Cose da fare ci sono, peccato che a Parete manchino pure le opposizione, ormai vecchio ricordo dei tempi che furono. Mancano, soprattutto, le idee, quelle che servono per migliorare le condizioni di vita dei cittadini e risolvere le tante difficoltà che essi affrontano quotidianamente. Manca quel paese che tanto onore ci ha dato negli anni migliori per la nostra comunità. Può sembrare strano, ma la nostra comunità va rivista e ricostruita guardando principalmente alle tradizioni e la cultura paesana che ha consentito di trasformarlo da villaggio a paese. Quella coltura che abbiamo quasi dimenticato, tanto che oggi il carnevale si festeggia in altri giorni e non nel giorno di carnevale. Non vi pare strano? Siamo sinceri: qualcosa è andato storto.