ROMA- Sia chiaro a tutti che all’interno del M5S ci sono molte persone che hanno fatto scuola nei grandi partiti, non avendo trovato una giusta collocazione si sono interessati al M5S. Questa precisazione va fatta per capire un attimo quello che avviene all’interno delle strutture cinque stelle. E se si guarda ai tanti insuccessi nelle piccole realtà territoriali, si nota subito che c’è qualcosa che non va. Infatti, mentre nelle grandi città e nel parlamento nazionale il M5S tira, ma come simbolo, nelle realtà locali sprofonda. Ed è tutta colta di uomini che si vogliono impossessare del simbolo per una mera ricerca che li porti dritti alla carriera politica usando la forza del M5S. Questi uomini devono essere abbattuti, perché ci vuole molto per vincere, ma ci vuole pochissimo per scomparire.
La colpa è tutta delle correnti che si sono formate all’interno del M5S. Correnti che mettono in crisi anche chi ha vinto le elezioni o chi è stato eletto nei consigli comunali. La loro ascesa viene ostacolata con guerre interne per colpa, come detto, di questi uomini figli della vecchia cultura partitica e nulla centrano con la voglia di cambiamento imposta dal M5S. Insomma, “veline” da quattro soldi che fanno di tutto per ostacolare la nascita anche nelle realtà locali di un M5S capace di imporsi.
La situazione non è di poco conto, perché è pur vero che in ambito nazionale il M5S tira, complice anche la situazione di crisi in cui versa il paese, ma nei comuni al di sotto dei 15mila abitanti il M5S arranca, e anche costruire una lista diventa un’impresa faraonica. Quindi bisogna partire dalle realtà locali se si vuole costruire un qualcosa di duraturo. Per farlo bisogna cacciare dal movimento tutti quelli che ostacolano le vittorie sancite dal voto nei confronti di chi è entrato nei consigli comunali.
La storia ci insegna che qualsiasi partito o movimento nato su base nazionale ha avuto vita breve. Gli anni di gloria sono durati al massimo dieci anni, poi tutto si è ridotto a nulla o sono scomparsi. Basta guardare i casi dei Verdi, Rifondazione Comunista, Italia dei valori, e tanti altri partiti e movimenti che hanno raggiunto pure il 15%, ma poi sono spariti dalla circolazione. Ecco, anche il M5S oggi ha il vento in poppa, ma se non cambia rischia di fare presto la fine degli altri.