ROMA –Ormai sono giorni che si fa un gran parlare in merito al reddito di cittadinanza. Le opposizioni attaccano ignorando che ci sono milioni di italiani costretti alla fame e non sanno nemmeno come comprarsi un tozzo di pane. Ma si sa, il sazio non crede mai al digiuno, e i politici prendono corposi stipendi.
L’ipotisi più probabile che ruota intorno alle intenzioni del governo è quella di una card che verrà usata dagli aventi diritto per acquistare beni di prima necessità come ad esempio alimentari, vestiti e affitti. Il ministero del lavoro sta studiando una serie di accorgimenti per monitorare come si spendono le risorse. La lotta sarà contro gli acquisti immorali come sigarette e Gratta e Vinci. Inoltre si cerca in tutti i modi di evitare che chi ha già un reddito, seppure in nero, possa percepire il reddito e spendere le entrare dal sommerso per gli acquisti secondari e la card col reddito minimo per quelli primari. Il ministro è stato chiaro: “Abbiamo inserito in questa norma anche una serie di misure che contrastano i furbi, perchè noi ci vogliamo rivolgere solo alle persone perbene e a chi si comporta onestamente. Se imbrogliano – ha spiegato il vicepremier – si beccano fino a sei anni di galera per dichiarazioni non conformi alla legge”.