Mer. Mar 29th, 2023

Era ovvio a tutti che chiunque andasse a governare l’Italia deve sempre fare i conti con l’Europa. Anche il governo Meloni inizia a fare i conti con questa realtà. Infatti a partire dal reddito di cittadinanza passando per l’immigrazione, il governo Meloni deve fare i conti con le direttive europee o richiami a modificare i provvedimenti presi.

Il primo è quello del reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia di Fratelli D’Italia, ad esso si aggiunge il provvedimento sulle Ong. Per il primo i governi Ue si erano messi d’accordo per chiedere alla Commissione di raccomandare ai Paesi membri di dare a tutti i poveri un sostegno economico senza nessun limite di durata. Ma tra chi l’8 dicembre si era espressa a favore c’era pure la nostra ministra del Lavoro. Cioè l’esponente di un esecutivo che nelle stesse settimane decideva di smettere di versare, a partire da luglio, il Reddito di cittadinanza agli occupabili e stabiliva di toglierlo a tutti a fine anno. Ora che spunta il reddito minino europeo la Meloni di sicuro dovrà attenersi alle richieste dell’Europa.

L’Europa interviene anche sulla questione migranti in Italia. “Il governo italiano deve considerare la possibilità di ritirare il decreto legge sulle Ong oppure adottare durante il dibattito parlamentare tutte le modifiche necessarie “per assicurare che il testo sia pienamente conforme agli obblighi del Paese in materia di diritti umani e di diritto internazionale”, chiede la commissaria per i diritti umani del Consiglio d’Europa, in una lettera inviata al ministro dell’Interno, il 26 gennaio.

Quindi nei prossimi mesi il governo Meloni dovrà agire sia in seno al reddito minino, quindi trovare una soluzione per mantenere il reddito di cittadinanza, apportando delle correzioni ma dovrà garantire un sostegno a tutti come ha chiesto l’Europa. In secondo luogo trovare una soluzione alternativa alla questione Ong come ha chiesto la commissaria per i diritti umani. Due gatte da pelare per l’esecutivo Meloni di non poco conto.