ROMA- Ormai in Italia non si muove foglia fino al 5 dicembre, solo dopo il referendum le azioni del governo si muoveranno a tamburo battenti. Per no, non si deve fare nulla, altrimenti gli elettori si incazzano e non votano s’. in sintesi è questa l’azione di governo in queste settimane.
Il più preoccupante rimane l’emergenza immigrati, che sempre più comuni non vogliono saperne di accogliere. Per il capo dipartimento immigrazione Mario Morcone e per il ministero dell’Interno la strada da battere sarebbe dunque quella che sembrava servire da mera minaccia, ossia l’arma delle requisizioni. Evocata più volte da Morcone e dallo stesso ministro dell’Interno Angelino Alfano, però dopo il referendum potrebbe ora essere rispolverata e messa effettivamente in atto.
Sul punto ha chiesto lumi, ieri, anche il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri, di Forza Italia, che ha presentato un’interrogazione urgente al presidente del Consiglio e ai ministri competenti per sapere a che ora e quando scatterebbe il piano straordinario di requisizioni, a danno degli italiani e a favore degli immigrati, previsto per il dopo 4 dicembre.
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