Il referendum è il grosso errore di Renzi

ROMA- A pochi giorni dal voto referendario è giusto fare un’analisi sul referendum costituzionale. Da più parti si prende coscienza che è stato un grosso errore. Renzi ha sottovalutato l’odio politico che si è addossato lanciando il referendum costituzionale come la panacea di tutti i mali, attribuendogli la soluzione e dopo tutto sarà diverso. Gli italiani hanno capito la falsa, percependo, nel concreto, che dopo il referendum non cambia nulla, semmai peggiora tutto.
La macchina che sta macchiando Renzi sono proprio i social, gli stessi che lui ha usato per arrivare al potere. Sono proprio i social che indicano il grado di disprezzo nei confronti di Matteo Renzi. Questo baldo giovanotto, che sin dall’età di 24 anni vive di politica, ha dato in mano agli italiani, con il referendum, l’arma per disprezzarlo e metterlo fuori gioco.
Il referendum è stato un errore che Renzi pagherà amaramente. Anche perché i favorevoli al referendum sono tutte personalità di cui gli italiani non si fidano, quindi hanno aumentato l’odio politico intorno al premier. A Renzi va anche contestato il suo modo di agire, e su questo punto gli italiani lo puniranno in malo modo. Infatti, gli aggettivi usati per screditare gli avversari si ripercuotono su Matteo Renzi, perché gli Italiani gli attribuiscono aggettivi peggiori di quelli detti da lui: arrogante, antipatico, poco rispettoso, non affidabile, mistificatore, rappresentante di valori che non appartengono alla sinistra, in grado di falsare l’esito del voto all’estero. Tutti aggettivi che lo portano verso la fine della sua vita politica, inoltre i suoi atteggiamenti portano anche il Partito Democratico ad essere considerato un partito delle lobby e non più quel partito con i valori di sinistra che dovevano contrapporlo al centrodestra. Insomma, questo referendum è l’arma che Renzi ha costruito per autodistruggersi.