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Regionali in Campania: cosa succede se il PD molla De Luca

Nella prossima primavera vanno al voto regioni molto importanti per l’assetto politico anche in ambito nazionale. Il quadro che emerge non è del tutto chiaro dopo l’alleanza in Umbria tra PD e M5S. Per il momento si parla di patto civico, che non ha nessun senso, per gli elettori è sempre un’alleanza. In virtù di questa anomala alleanza umbra, molti guardano alle prossime regionali in Emilia Romagna, Calabria, Puglia e Campania. Regioni corpose che muovono bei voti, e da qui si può trarre anche conclusioni per quanto riguarda lo scenario politico nazionale.
Il PD ha già chiesto all’alleato di governo M5S di ragionare su future alleanze per battere Salvini e la destra, partendo proprio dalle prossime regionali. Chiaramente per la Campania, come anche in Calabria, la situazione è alquanto incerta, poiché i grillini nei territori non vogliono sentire parlare di alleanza col PD. Questo però finché non saranno i vertici a prendere la decisione e poi tutti devono accettare e condividere.
In Campania sembra che la situazione sia già molto complicata per il governatore uscente. Qualora il PD decidesse di allearsi col M5S, e questo accettasse ponendo il veto sul candidato governatore, per De Luca, che ha già deciso di ricandidarsi, la situazione si complica. È chiaro che De Luca non ha nessuna intenzione di farsi da parte: lui è già in campo a prescindere da quello che decide il suo partito. Le voci che circolano sono quelle di un’alleanza PD-M5S-Leu con un nome di qualità come luminari universitari e del mondo accademico. Non solo, si fa anche riferimento a un probabile appoggio di Dema di De Magistris qualora il candidato non fosse il governatore uscente. A questo punto De Luca deve solo appoggiarsi a Italia Viva. Cosa da non sottovalutare vista la vicinanza con molte personalità politiche vicine a De Luca che hanno già aderito al partito renziano. A questo punto De Luca scenderebbe in campo con tante liste collegate alla sua lista per contrastare l’alleanza PD-M5S e affini. De Luca parte avvantaggiato, poiché il centrodestra, al momento, non trova una sintesi ben precisa sul come muoversi per le prossime regionali. Una cosa è certa: i competitor in campo saranno di sicuro più di due, e dovranno combattersi a vicenda per cercare di catturare consensi in un elettorato sfiduciato e allo stremo per via delle tante difficoltà che vive la regione Campania. Non sarà facile, ma già nelle battute iniziali si evidenziano anomalie politiche e difficoltà per gli assetti di future alleanze.

Redazione

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