ROMA- Il grande sconfitto, ancora una volta, è il segretario del PD Matteo Renzi, che ieri si è visto frantumare nelle mani un suo accordo. Mentre lui si lecca di nuovo le ferite, i piccoli partiti gioiscono, perché quel 5% li faceva scomparire dalla scena politica, mentre con l’affossamento della nuova legge elettorale si salvano. I desaparasidos del parlamento italiano quindi hanno colpito di nuovo, con lo stesso schema che affossarono l’elezione di Prodi a presidente della Repubblica.
I comandanti della barca italiana, i mercati, ieri dopo la disfatta parlamentare hanno gioito più dei desaparasidos, perché dopo la disfatta i mercati facevano registrare un punto in più e lo spread scendeva in picchiata, segno che i politici italiani sono solo delle marionette in mano al potere forte dei mercati e della finanza.
Ma chi perde è Renzi, e trema pure. L’ex premier vuole andare al voto prima che si faccia la legge d’autunno, in modo tale da non prendersi le responsabilità della disfatta politica del PD. In effetti in questa legislatura ha governato sempre il PD, quindi ogni decisione ed ogni situazione di difficoltà, le responsabilità vanno al PD. Quindi Renzi sta cercando di defilarsi dai tanti guai commessi dal suo partito, altrimenti la partita elettorale si fa del tutto perdente. Renzi vuole andare al voto al più presto, altrimenti la sua corsa elettorale si fa più difficile di quanto si possa prevedere.
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