ROMA- Per rigenerarsi dalle fatiche fallimentari del governo da lui presieduto, e anche per la disfatta del PD da lui guidato, Matteo Renzi è volato all’estero. Ha lasciato sul campo i suoi uomini a preparare la battaglia in vista delle primarie e del congresso. Il capo tornerò per mettersi a capo della sua pattuglia di uomini e donne, che dovranno convincere gli iscritti e simpatizzanti del partito a votarlo.
I suoi due avversari, al momento, sono Emiliano e Orlando, che devono condurre un battaglia altrettanto difficile per cercare di togliere il partito dalle mani dell’ex segretario. Un’operazione non proprio difficile, poiché nelle realtà locali ormai Renzi è visto come un disfattista, oltre come uno di quelli che promette bene e viene meno certo. Sarà una battaglia all’ultimo colpo, che le spara più grosse potrà spuntarla sul concorrente.
Una cosa è certa, il PD è finito, le scaramucce che si sono susseguite in queste settimane, fanno apparire il partito alquanto inaffidabile. È la percezione che si respira lì dove si fanno i voti, nelle sezione del PD. Staremo a vedere, ma di sicuro sarà una battaglia a viso aperto tra Emiliano e Renzi, perché tra i due non corre proprio buon sangue.
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