Queste due settimane sono indirizzate alle vacanze estive. In giro, però, c’è ancora il virus. A molti sembra non importi più di tanto. Movida estiva da far tremare i polsi, spiagge super affollate senza tante precauzioni e controlli, feste sulle spiagge con tante persone, insomma, dopo il quattro maggio si è tornati prepotentemente alla normalità dimenticando tutto ciò che abbiamo subito a causa del coronavirus.
Ora che è il momento delle vacanze sembra che le cose siano peggiorate. C’è in giro molta indifferenza intorno a ciò che può succederci a settembre. Troppa superficialità. E non va bene. Il virus c’è, esiste, e infetta. La tranquillità che sembra essersi impossessata delle persone, fa dimenticare che è un nemico invisibile che vive in tutto il mondo, non solo in Italia.
Molti italiani che hanno scelto brevi vacanze all’estero, sono tornati a casa contagiati dal covid. Perché andare all’estero in un momento così delicato? Una domanda che va posta a chi, nonostante il rischio, vorrebbe andare fuori patria per un periodo di vacanza.
Restare in Italia significa prima di tutto non correre il rischio di essere contagiati. In secondo luogo, l’Italia è il paese che più di tutti offre ciò di cui ha bisogno chi vuole andare in vacanza. C’è il mare, ci sono i laghi, ci sono i monti, ci sono le città d’arte, con tutto questo ben di dio allora perché rischiare. Restiamo in Italia, primo, perché è bellissima, secondo, perché questo non è il momento di spostarsi altrove.
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