Rifiuti e roghi: squallore dei politici e affaristi della Campania

in campania i cittadini aspettano ancora che si risolve il problema dei rifiuti e del lavoro

Rifiuti e roghi: squallore dei politici e affaristi della Campania

Continuo a prendere come spunto la frase del grande Totò: “Ma mi faccia il piacere”. Il mi faccia il piacere è rivolto a tutti quei falsi moralisti che vogliono discutere di rifiuti e poi con i rifiuti ci campano molto bene, con incarichi all’interno dei vari consorzi, presenti e passati, con somme da capogiro. Poi sono anche bravi a fare i salvatori della patria. Un applauso grosso grosso a questi individui che non meritano nulla se non un vaffa a quel paese. E subito pure.
Siamo a ridosso di una nuova campagna elettorale per le regionali in Campania. Anche questa volta, come accade ormai dal lontano 1970, gli argomenti più gettonati dai candidati saranno il lavoro e i rifiuti. Il gregge come sempre ci cascherà, perché basta raccontargli quattro favolette e i creduloni ci cascano. Per carità, nessuno è meglio degli altri, nuovi e vecchi, fanno parte tutti della categoria dei cantastorie.
Chiaramente saranno sempre gli stessi a scendere in campo per ambire ad un posto da consigliere regionale a 13 mila euro al mese. Mica male!! Una poltrona comoda alla quale molti non vogliono rinunciare.
Se poi vogliamo essere onesti, diciamo con franchezza che dal 1970 ad oggi il popolo campano è stato mortificato da un potere che lo ha distrutto in tutto. Oggi, a distanza di tanti anni combattiamo ancora per avere un lavoro sempre promesso e mai arrivato. Combattiamo ancora contro l’annosa vicenda dei rifiuti, che nessun governo regionale è riuscito ad eliminare. È solo uno squallore continuo dove tutti, vecchi e nuovi, sono solo buoni a costruire tante eco-balle di chiacchiere. La speranza non c’è. Per questa regione non c’è futuro, ormai sono anni e anni che si corre dietro ai problemi senza mai risolverli. Oggi siamo ancora presi dall’annosa questione lavoro e rifiuti, segno che le chiacchiere le ha portate via il vento. Perché il lavoro non è mai arrivato e la Campania continua a bruciare.