«Continuano gli episodi di violenza ai danni delle donne e chi dovrebbe contribuire a difenderle preferisce ignorare la problematica e girarsi dall’altra parte piuttosto che affrontarla. Insomma a pochi mesi dalla morte di Desireé la sicurezza a Roma rimane un miraggio. E’ di lunedì l’ultimo episodio denunciato, ma chissà quanti altri sono quelli di cui non si ha traccia.
Dobbiamo indignarci: la città deve tornare a essere un luogo sicuro per tutti. E’ impensabile che alcune zone, al calar delle tenebre, si trasformino completamente. Le campagne informative di sensibilizzazione e di prevenzione di cui si era tanto parlato non sono mai partite, la videosorveglianza è rimasta lettera morta. Nell’ottobre del 2017 avevo presentato un’interrogazione urgente per conoscere tempi e modalità di acquisto e installazione delle telecamere annunciate un anno prima. Mi è stato risposto che l’avvio dei lavori sarebbe avvenuto presumibilmente entro lo scorso mese di maggio.
Da allora sono passati 9 mesi e oggi assistiamo all’ennesima beffa di una giunta incapace di fare quello che promette e di governare una città sempre più allo sbando».
Così Rachele Mussolini, consigliere comunale della lista civica Con Giorgia e Vice Presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza di Roma Capitale.
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