ROMA- Gli investigatori sono arrivati a importanti riscontri documentali attraverso l’analisi sui conti correnti in uso all’impiegata infedele dopo hanno potuto appurare un furto di 300mila euro dalle casse dell’azienda sanitaria pubblica. La donna, da quanto è stato accertato nel corso dell’indagine, dal 2013, in qualità di assistente amministrativo e addetta all’emissione dei mandati di pagamento, aveva emesso ben 89 mandati a favore di una persona di sua fiducia, facendola falsamente figurare tra i beneficiari. I militari di Tivoli hanno potuto constatare nel corso delle indagini come ogni transazione avveniva eseguita autenticazione fatta con identificativo e password riconducibili all’impiegata. Poi dai vari riscontri è stato scoperto che sul conto cointestato alla donna c’erano ingenti somme in entrata, tutte disposte con bonifici provenienti dalla casse pubbliche dall’ASL. Dopo che le somme erano arrivate sul conto corrente venivano sistematicamente prelevate attraverso lo sportello bancomat per lasciare il saldo del conto corrente molto basso o addirittura negativo e non destare sospetti. La donna e stata arrestata e condotta nel di Rebibbia.
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