Ven. Giu 9th, 2023

Primavera 2018. Pescara. In un’aula del Conservatorio “Luisa D’Annunzio”, la cantante  e docente di “Canto”, Rossana Casale, sta tenendo la sua lezione di “Canto jazz” a una classe di prossimi diplomandi, quando , finito di spiegare, decide di far esercitare i suoi allievi con un’improvvisazione.

“Bene , ragazzi!…ora vorrei sentire voi!…chi vuole cominciare?…Siete liberi di cantare qualsiasi brano, anche quelli che non abbiamo mai studiato, ma che vi piacciono o che cantate a casa, tra amici, nelle vostre serate…Oggi, l’esercitazione è libera!… Come potete vedere , qui, vicino a me, c’è il maestro Bonafede, che vi accompagnerà al pianoforte…Dunque, chi vuole cominciare?…Su, non siate timidi, non abbiate paura!…pensate che, tra un po’, davanti a voi, avrete un’intera platea!…Oh, ecco, brava! …Finalmente,una ragazza coraggiosa!…”, esclama la Casale, chiedendo poi all’allieva quale brano volesse interpretare.

“Mi piacerebbe cantare “Stormy weather” di Etta James!…”, risponde Giulia, diciottenne, con la passione per il Jazz anni Sessanta.

“Gusti raffinatissimi!…è un po’ difficile, ma sentiamo come te la cavi!…”, l’esorta ad eseguire la canzone, la Casale, che,terminata l’esecuzione, domanda: “Cosa  c’è che non va, Giulia?…”.

“Niente, prof!…forse, ero solo un po’ emozionata!…se vuole, la canto di nuovo…”, risponde la ragazza, subito interrotta dall’insegnante: “Giulia, non eri solo emozionata: di’ la verità!…Insegno da diversi anni e ,da molti di più, canto… so distinguere l’emozione dalla preoccupazione o dall’angoscia… Giulia, te lo chiedo di nuovo: cosa c’è che non va?…”.

“Se n’è accorta, Prof!…Lo sapevo che lo avrebbe capito!…In realtà, volevo che lo capisse, così da poterle chiedere aiuto…”, rivela Giulia, continuando: “Il fatto è che , in famiglia, è un periodo difficile e i miei genitori mi hanno chiesto di rinunciare al Conservatorio per qualche mese,  per dar loro una mano…io so che devo aiutarli, ma rinunciare a cantare per me è difficilissimo!…”.

“Senti , Giulia, adesso ci calmiamo, perché , dopo quello che  mi hai detto, sono scossa anch’io!…”, confessa la Casale, cercando di rassicurare la ragazza: “Lo sai cosa diceva sempre mia nonna?, che non esiste un problema che non abbia una soluzione…quindi, noi ne troveremo una e tu  aiuterai i tuoi senza rinunciare al Conservatorio!… Per prima cosa, parlerò della tua situazione alla Preside, poi, a mali estremi,se i tuoi genitori fossero d’accordo, potrei aiutarli io al posto tuo…Insomma, Giulia, tu devi continuare a studiare, perché hai un gran talento e non puoi, non devi, lasciarlo andare!…Vedi, anche per me le cose non sono state facili, anch’io sulla  strada ho trovato tanti sassi e sono caduta, ma mi sono rialzata e a darmi la forza è stata sempre lei: la Musica, la passione per la Musica!…E’ stata lei a guidarmi, a chiedermi di partire, di andare, anche a costo di perdere qualcosa della mia vita o qualcuno dei miei affetti… che, forse, poi, se li ho persi, tanto affetti proprio non  dovevano essere!… Sapessi quanti viaggi ho fatto per inseguirla la Musica,accontentandomi anche solo di fare i cori in un concerto…La mia storia è scritta tutta sulla mia valigia…anzi su una rotella…Ora ti spiego: io penso che la mia vita sia come una valigia, una valigia piena di cose, non solo di oggetti, ma anche di pensieri, gioie, dolori…Questa valigia è vecchia e molto usata ed è stretta con un laccio, ma è una valigia molto fedele e ha una rotella rotta, l’ho chiamata: “la rotella anarchica”, perché, quando la trascino con me, è come se ballasse e quest’immagine rappresenta la mia vita…E’ questa la vita di un cantante, sempre su e giù, qualunque cosa accada!, quindi, non credere che la vita di una cantante  sia tutta rosa e fiori…ma l’importante è provare a ricordare ogni giorno che la musica viene prima di tutto…so che è difficile, specie alla tua età, ma devi provarci, perché coltivare il talento è un dovere!…”.

“Va bene, Prof!..con il suo aiuto, ci proverò!”, garantisce Giulia, chiosando con una battuta: “Basta che la “rotella”della mia valigia non si stacchi all’improvviso per il peso!…”.

“Il nostro è un progetto che nasce da una sincerità e da una grande passione di 3 donne che fanno musica da tanto tempo e che hanno la stessa passione di un bambino o di un ragazzino che ha appena imparato a suonare la chitarra, è un progetto fatto sicuramente di buoni propositi e non ha niente a che fare con la contemporaneità. Andiamo per la nostra strada e ci sono tante belle parole da ascoltare. Venite a sentirci in tour quando si potrà. Seguire la musica e la sua cultura è importante perché la cultura rende liberi. Quello che dico a mio figlio è di non farsi mai manipolare, ma di pensare, perché è molto importante. Pensate! Ascoltate! La musica deve parlare e si deve rinnovare sempre”.

Così, la cantante e docente di “Canto”, Rossana Casale, nell’intervista a un rivista musicale, rilasciata di recente,  in occasione della pubblicazione dell’album “Anime di vetro”, scritto con le colleghe Mariella Nava e Grazia Di Michele e ,preceduto nel 2020 dall’uscita del singolo “Segnali universali”.

Nata a New York ,il 21 luglio 1959, da padre americano e madre veneziana, cresce tra Venezia e Milano,appassionandosi ,durante l’adolescenza, alla musica e al canto. Quindi, nel 1972, poco più che ventenne, inizia a collaborare come corista con il gruppo Albero Motore, per poi formare lei stessa un coro di ragazze e ragazzi americani.

Nel 1974, iscrittasi al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, dove studia Canto, Percussioni e Musica elettronica, partecipa ai dischi di: Mina, Roberto Vecchioni, Riccardo Cocciante, Ornella Vanoni, Edoardo Bennato, Vasco Rossi, Zucchero, Mia Martini, Leonardo Berté e Alberto Fortis.

Proprio con Alberto Fortis, con cui stringe un sodalizio artistico e umano, nel 1982, scrive la canzone “Didin”, suo primo singolo, cui segue il primo LP, prodotto dalla PFM, “Rossana Casale”, con cui vince il Premio “Vela d’Argento”.

In seguito, cimentatasi nel Cinema, prende parte al film di Pupi Avati “Una gita scolastica”, la cui colonna sonora è firmata dal compositore Riz Ortolani ,di cui interpreta i brani: “A tu per tu” e “Incanto”.

Il 1986, è l’anno della svolta, grazie alla  partecipazione in gara al Festival di Sanremo con la canzone “Brividi”, scritta e prodotta dal compositore, arrangiatore e cantante Maurizio Fabrizio, e alla vittoria nella manifestazione canora “Premiatissima”, con il brano: “Nuova vita”, preludio al nuovo album “La via dei misteri”, prodotto dallo stesso Fabrizio e da G. Morra.

Nell’inverno successivo, ripresentatasi al “Festival della canzone”, con il brano “Destino”, è ospite all’Umbria Jazz di Perugia dove ottiene il primo riconoscimento come “cantante Jazz”, consacrazione che la induce a ritornare sul palcoscenico del Teatro Ariston di Sanremo , dove porta in gara la canzone “A che servono gli Dei”, contenuto nel disco “Incoerente Jazz”, uscito in contemporanea e, firmato ancora una volta da Maurizio Fabrizio e Morra.

Fra il  1991 e il 1993, ormai veterana, presenta in gara al Festival di Sanremo il brano“Terra”, cui seguono i dischi: “Lo stato naturale”, ( in cui mescola sonorità Jazz ed etniche, con la collaborazione dei musicisti del gruppo Toure Kounda),Alba Argentina”, composto con Grazia Di Michele, insieme con la quale calca il palcoscenico del “Festival dei Fiori”, cantando il brano “Gli amori diversi”, titolo dell’album omonimo prodotto da Lucio Fabbri.

Pubblicato il suo primo disco totalmente Jazz, registrato con il quartetto composto da: Riccardo Zegna,Luciano Milanese,Luigi Bonafede( pianista-batterista) e Carlo Atti , parte per un tour presso i principali festival del genere e, nel 1995, in occasione di una visita a Loreto di Papa Giovanni Paolo II, canta alla presenza di quest’ultimo e di 400.000 giovani,  un’ “Ave Maria” inedita , scritta da Vincenzo Zitello.

Esordito in teatro con il musical “Un americano a Parigi”,recitato, cantato e ballato con l’etoile Raffaele Paganini, grazie al quale si aggiudica il Premio “Bob Fosse” come rivelazione della commedia musicale, nel 1996 , pubblica l’album“Nella notte un volo”, prodotto e scritto insieme con Andrea Zuppi  ,presentato nel corso di cinquanta concerti tenutisi presso i più importanti Jazz Clubs italiani.

Voce solista del lead “Per le terre assai lontane”, scritto da M. Fabrizio e diretto da M. Donato Renzetti, eseguito in tour con le orchestre dei Teatri Stabili d’Italia, tra cui il Teatro Massimo di Palermo, nel 1997, partecipa allo spettacolo “Del magico mondo”, recital di poesie e canzoni ideato da Giorgio Albertazzi, Luigi Lammanis e Federico Zecchin.

Nel 1999, diventata mamma di Sebastiano, incide un nuovo disco “Jacques Brel in me”, per poi tornare in teatro con il musical campione d’incassi, prodotto dalla Compagnia della Rancia di Saverio Marconi, “A qualcuno piace caldo”, interpretato con Alessandro Gassman e Gianmarco Tognazzi.

Alternato il teatro alla sala d’incisione, dà alle stampe l’album “Strani Frutti”, dedicato alle interpreti “maledette” del Novecento e, veste i panni di “Audrey” nella commedia musicale ,sempre diretta da Saverio Marconi per la Compagnia delle Rancia, “La piccola bottega degli orrori”, al fianco di Manuel Frattini  e Carlo Reali.

Trasferitasi a Roma, dopo la scomparsa prematura del compagno in un incidente, nel 2002, partecipa  alla trasmissione televisiva di Italia Uno “Operazione trionfo”, uno dei primi talent show musicali, pubblicando un disco antologia intitolato “Riflessi” e, per l’etichetta “Azzurra Music”, l’album di inediti “Billie Holiday in me”, in cui, accompagnata al pianoforte da Luigi Bonafede, reinterpreta alcuni dei successi della celebre  cantante Jazz.

Nuovamente protagonista del musical, nel 2005, porta in scena lo spettacolo “Joseph e la Strabiliante Tunica dei Sogni in Technicolor” , scritto da Andrew Lyod Webber ,diretto da Claudio Insegno e prodotto da Rock Opera.

Nel 2006, ospite della terza edizione del Teatro Canzone Giorgio Gaber, nella quale interpreta i brani : “Quando sarò capace di amare “ e “Se ci fosse un uomo”, incide il disco da lei scritto  e arrangiato da Andrea Zuppi, “Circo immaginario”,divenuto una pièce teatrale.

Ancora in teatro con le commedie: “Otto donne e un mistero” e “Fiori d’acciaio” , entrambe dirette da Claudio Insegno, nel 2009, pubblica l’album “Merry Christmas in Jazz” e ottiene la cattedra di “Canto”  presso il Conservatorio G.F. Ghedini di Cuneo nel corso triennale Popular Music.

Nel 2010-2011,  alterna  alla commedia musicale  di Mattolini,“Svegliati e sogna”, di cui compone anche le musiche, il ruolo di  vocal coach nel talent musicale televisivo X Factor e per musical come “Romeo e Giulietta” e “Viva Zorro!” , diretti, rispettivamente, da Claudio Insegno e da Fabrizio Angelini.

Docente di “Canto” e “Consapevolezza scenica” presso il Conservatorio A.Boito di Parma e di “Canto Jazz”, dapprima al Conservatorio Giordano di Foggia e ,poi , al Conservatorio Licino Refice di Frosinone e al D’Annunzio di Pescara, dal 2012 al 2017, è in teatro con il recital, scritto da Gaber e Luporini, “Il Signor G. e l’amore”,indagine sulla coppia e i sentimenti, senza però trascurare la canzone: infatti, non solo prende parte a nuove edizioni del talent Tv X Factor, ma dà alle stampe il disco: “Round Christmas”, concept album sul Natale e la Fede e , nella primavera del 2017, festeggia con un tour i trent’anni del brano “Brividi”.

Pubblicati di recente, insieme con le cantautrici e musiciste Grazia Di Michele e Mariella Nava, il singolo “Segnali universali” e l’album “Anime di vetro”, di sé ha detto:  “Essere cantante è una missione. Per me, vivere è una missione e sempre bisognerebbe considerare le cose come una missione, mai come una professione. La professione ti arriva naturale ,perché lo fai da tanti anni e sei una professionista per come ti comporti , per come pensi,  per l’esperienza che hai addosso, ma per me, portare musica alla gente vuol dire fare del bene, farli andare a casa che stanno bene, che sono felici, questa è la grande conquista. Il vero benessere lasciato alla gente è quello che si portano fino a casa, fino al letto; se riesci a farli addormentare sereni, allora sei riuscito a fare un buon lavoro, altrimenti è come fare il solletico ad un bambino: ride in quel momento e basta, poi si dimentica. Per me, questa cosa è importante, anche se ti rendi conto di essere un’artista piccola in confronto a grandissimi nomi della storia, però, il giorno dopo ,magari, incontri una persona per strada e ti dice che sono tre giorni che vive di quelle quattro note che hai suonato: è importante questo! E’ molto più importante, ecco perché è una missione. La musica, in fondo, è vibrazione e la vibrazione è vita, devi riuscire ad incontrare la vibrazione degli altri per farli camminare insieme a te, armonizzarti con gli esseri che hai davanti, devi capire il pubblico che hai davanti e domarlo, adattarti. Il pubblico va ascoltato, si capisce subito ,da prima del concerto, che tipo di pubblico hai davanti: se ha bisogno di dolcezza, se ha voglia di giocare, se è distratto, se è nervoso, se vuoi ,lo puoi capire e ,quindi , il concerto lo puoi adattare. Io credo che siamo tutti unici. Non credo che lo si diventi, bisognerebbe fare quello che uno sente veramente, io ho lottato brutalmente per fare questo. Non avevo altra scelta, perché quando non l’ho fatto sono stata talmente male che non era possibile per me. Probabilmente sarebbe bello portare questo messaggio ai ragazzi che vogliono fare musica: invece di assomigliare agli altri, dovrebbero cercare di individuare la loro essenza, il loro suono base. Ognuno di noi ha una sua vibrazione e ,quindi, un suono, ognuno di noi è una “nota” e in più abbiamo la nostra esperienza personale. In musica, si deve portare questa cosa agli altri. Purtroppo, oggi ,c’è molto “il diventare famosi” e, spesso, si cerca di somigliare a qualcuno, ma alla fine vince sempre la personalità, che è ciò che regala qualcosa in più al mondo, all’evoluzione musicale stessa. Non c’è un modo per crearsi una personalità, si è una personalità, bisogna solo sentirsi forti di ciò. Io, quando salgo sul palco, mi sento forte, mi sento un leone, mi piace”.