La Procura della Repubblica presso il Tribunale di Gela, in
data 05.03.2021, ha comunicato ai 36 indagati nell’inchiesta denominata “Magna
Magna” la conclusione delle indagini preliminari con avviso ex art. 415 bis
c.p.p..
L’attività di indagine ha accertato che alcuni dipendenti della ditta
incaricata della sanificazione e del supporto alle cucine all’interno
dell’Azienda Ospedaliera V. Emanuele di Gela, con la complicità di parte del
personale ospedaliero, si erano resi responsabili di costanti episodi di
sottrazioni di prodotti alimentari e materiale di vario genere, ai danni della
struttura sanitaria in questione, trasformando l’ospedale in un vero e proprio
“supermarket” dove poter approvvigionarsi gratuitamente.
Gli episodi contestati venivano accertati mediante l’ausilio di telecamere
collocate all’interno e nei pressi della cucina, grazie alle quali si
registravano oltre 500 sottrazioni in poco più di 2 mesi. In particolare, gli
indagati in maniera sistematica trasportavano all’esterno della cucina dell’ospedale
prodotti nascosti all’interno sacchi di plastica di colore nero, facendoli così
passare per rifiuti, al fine di poter rubare indisturbatamente. Fra i soggetti
coinvolti nei furti, oltre ai dipendenti della ditta, ai loro familiari, ai
cuochi e alcuni operatori sanitari, vi è anche il cappellano
dell’ospedale.
Nell’ambito dell’indagine, i Carabinieri di Gela, coordinati dalla Procura
della Repubblica, traevano in arresto in flagranza di reato due impiegati della
citata ditta, rinvenendo nelle loro auto e nelle loro abitazioni una enorme
quantità di alimenti e merce sottratta all’ospedale.
Inoltre, alcuni degli indagati venivano colti ad orinare nei locali adibiti a
cucina dell’ospedale, tra le griglie per canalette di raccolta acqua,
nascondendosi all’interno di un frigo per la conservazione di frutta e verdura.
Tali condotte ponevano altresì in evidenza la scarsa igiene con la quale
venivano manipolati gli alimenti e i prodotti presenti nella cucina.
In ultimo, emergevano altresì vere e proprie azioni vandaliche al fine di
asportare i prodotti alimentari contenuti all’interno dei distributori
collocati nei reparti del nosocomio.
Nel breve periodo oggetto d’indagine il danno alla spesa pubblica veniva
quantificato in poco più di 24.000 € nei due mesi di attività di indagine
espletata.
Le indagini venivano condotte da personale del Nucleo Operativo del Reparto
Territoriale di Gela.
