Categories: Cronaca

Per salvare l’Italia ci vogliono leggi che guardino al popolo

ROMA- Sapere che dietro di noi c’è il peggio, quando noi stiamo male, significa che ci troviamo in una situazione dove il menefreghismo ha preso il sopravvento sui valori umani. L’Italia è un paese pieno di difficoltà, eppure si cerca di nasconderle il più possibile perché davanti c’è l’esigenza di poter rimanere in sella alla macchina del potere. Siamo dinanzi ad una catastrofe che nessuno si accorge dell’esistenza o si fa finta che non esiste. Ognuno di noi fa l’indifferente, nonostante in quasi tutte le case degli italiani ci sono problemi seri che portano a situazioni di difficoltà insuperabili. Nessuno riesce più a pagare le tasse, e chi lo fa, ci riesce perché fa debiti per pagarle. Un vortice che ormai non si ferma più: si fanno debiti per pagare altri debiti.
Una spirale ridicola per un paese come l’Italia, dove i cittadini non hanno mai fatto debiti per pagare altri debiti. Le tasse sono troppe elevate, dare più della metà di quello che si guadagna, non è una regola che può funzionare a lungo.
Per cambiare questo paese ci vogliono idee serie, che guardano al popolo e non alle esigenze della casta. Se oggi siamo arrivato al punto che tutti chiedono, nonostante la macchina del lavoro non esiste più, significa che in alto c’è una categoria di sprovveduti che fa il lavoro di politico per passatempo. La tassazione e la burocrazia sono i due punti principali da abbattere. Essi danno la misura di come sia difficoltoso potersi misurare con altri paesi europei, dove la macchina pubblica è fluida e non crea difficoltà ai cittadini.
L’altro punto principale è il lavoro. Da quando è scoppiata la crisi hanno chiuso migliaia e migliaia di piccole imprese. È evidente chi ha chiuso non ha potuto più sostenere il peso delle tasse e della burocrazia asfissiante. La chiusura delle imprese ha comportato, inevitabilmente, la crisi di migliaia e migliaia di famiglie. Sebbene la situazione è quella descritta, a tutti questi soggetti lo stato e le istituzioni locali hanno continuato a chiedere come se questi soggetti fossero elementi che lavorassero a pieno ritmo.
Il rischio che corrono tante persone in questo paese, è quello di vedersi decurtare dalla classe dirigente di tutti i beni che hanno accumulato nella vita lavorando. Ora che il lavoro non c’è più lo stato chiede ugualmente e quindi si appresta a prendere con la prepotenza. Quindi, per risollevare questo paese ci vuole un sistema che guardi alle esigenze dei cittadini mettendo da parte le pretese dei partiti. Per farlo occorre portare la tassazione al 20% e dare modo a chi vuole fare impresa di poterlo fare senza essere ammazzato dallo stato prima di iniziare. Infatti in Italia le nuove imprese hanno durata breve, al massimo due anni. L’Italia ha bisogno di lavoro, senza non si rialza mai.

Redazione

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