ROMA- Nei libri di storia ci entrano uomini con gli attributi, quelli per intenderci che hanno saputo fare delle scelte nella vita. Matteo Salvini ha l’opportunità di entrare nei libri di storia insieme al Movimento Cinque Stelle, perché insieme possono demolire un’intera classe dirigente che finora ha causato enormi danni al paese.
Lui per anni ha fatto il giovanotto di Bossi, ha seguito sempre le linee imposte dagli altri, si è messo contro anche il sud con le sue brutte parole pronunciate al cospetto del popolo meridionale. Insomma, errori né ha fatti tantissimi, ma negli ultimi anni ha saputo riscattarsi prendendo le distante dai poteri forti della lega stessa. Ha preso un partito che ormai non valeva più niente e l’ha modificato facendolo diventare un partito nazionale. Ha saputo mettere in campo proposte che hanno interessato il 17% degli elettori italiani il 4 marzo. È riuscito a catturare voti anche al sud che, forse, gli ha perdonato gli errori del passato.
Ora però sta sbagliando tutto.
Ora come ora Salvini deve abbandonare Berlusconi. Ormai l’ex premier scivola verso la fine della sua carriera politica, e lo fa anche in malo modo, poiché il suo partito ha perso la leadership del centrodestra. Ora è Salvini che ha il vento in poppa, ed è lui che può cambiare le sorti del paese. Qualora le cose andassero diversamente, Salvini si può ritenere responsabile delle sue azioni.
Ha l’opportunità di entrarci per davvero nei libri di storia, e lo farebbe da leader politico che ha fatto il bene dei cittadini come lui stesso va decantando in questi mesi. Ha a disposizione cinque anni per cambiare l’Italia dopo sette anni disastrosi del centrosinistra e della sinistra. Avrebbe a disposizione anche la possibilità di mettere definitivamente fuori la sinistra dal parlamento italiano e, con essa, anche ridimensionare ulteriormente il PD e Renzi. Cinque anni sono lunghi. Salvini ragioni bene, c’è l’occasione di toglierci da sotto la schiavitù dell’Europa che ci ha reso poveri. È inutile che ci giri intorno, faccia quello che fanno i grandi politici: si unisca al M5S e formino insieme il governo del cambiamento che gli italiani hanno votato il 4 marzo.
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