Categories: Cronaca

Sanità, M5S: Il governo contraddice De Luca, stop a nomine clientelari

NAPOLI- “Il Consiglio dei ministri ha approvato ieri alcuni decreti attuativi della legge Madia tra cui il nuovo meccanismo di selezione dei direttori di ospedali e Asl. I vertici dovranno essere nominati in base a merito e competenza. Quello che avevamo denunciato è ora realtà: grazie alla legge De Luca, in aperto contrasto con la Madia, la Campania è il fanalino di coda dell’Italia su trasparenza e merito in sanità, con nomine figlie di spartizione politica e ricompense elettorali. Basta leggere i nomi. Altro che manager competenti!”. Lo dice la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino, membro della Commissione Sanità che punta il dito contro l’inquilino di Palazzo Santa Lucia. “Avevamo provato a bloccare quella legge scandalosa che nei fatti non recepisce le innovazioni contenute nella legge Madia – sottolinea – e riporta la Campania all’anno zero, dove un presidente di Regione decide in modo insindacabile chi mettere nei posti chiave”. “Lo abbiamo denunciato in Commissione e in Consiglio, scrivendo persino al Presidente della Repubblica – aggiunge – Ora che Renzi celebra l’approvazione della Madia si affretti ad impugnare la scandalosa legge dello sceriffo”. “Contestiamo non solo il colpo di mano sulle nomine ma anche la mancanza di visione e di una vera programmazione per la sanità campana – continua – a tal proposito nel corso dello scorso Consiglio regionale siamo riusciti a far approvare un ordine del giorno dove abbiamo chiesto tra l’altro la nomina di un assessore alla sanità: De Luca ha detto no, ma il Consiglio ha approvato. Nel documento votato sono inoltre riportate le istanze di tanti comitati di cittadini dei diversi territori della Campania ed evidenziate le criticità di metodo e di merito del piano ospedaliero di Polimeni”. “Un piano ospedaliero privo di un cronoprogramma con le tempistiche – conclude Ciarambino – di ciò che si chiude e di ciò che si apre, con uno sguardo particolare al noto caso della chiusura dell’ospedale dell’Annunziata con l’interruzione della garanzia dell’assistenza materno-infantile. Ora ci aspettiamo che al voto favorevole, seguano i fatti”.

Redazione

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