Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha adottato il decreto che fissa la data del turno ordinario annuale delle elezioni amministrative (comunali e circoscrizionali) nei comuni delle regioni a statuto ordinario. Le consultazioni elettorali si svolgeranno nei giorni di domenica 3 ottobre e di lunedì 4 ottobre 2021, con eventuale turno di ballottaggio per l’elezione diretta dei sindaci nei giorni di domenica 17 ottobre e di lunedì 18 ottobre 2021. I comuni coinvolti saranno 1.162, tra i quali 18 capoluoghi di provincia (compresi Torino, Milano, Bologna, Roma e Napoli) e 9 comuni sciolti per fenomeni di condizionamento e infiltrazione di tipo mafioso, per un totale di 12.015.276 elettori.
Quindi 12 milioni di persone saranno chiamate ad esprimere il proprio voto per il rinnovo dei consigli comunali e l’elezione dei nuovi sindaci. C’è una pietra che cade sulle prossime amministrative, ed è il green pass. Infatti le operazioni di voto si svolgono completamente al chiuso e il flusso di persone sarà di sicuro alto. Al momento il governo non ha ancora dato le direttive per lo svolgimento delle operazioni di voto in base alle regole dell’epidemia. Ma stando a quanto il governo ha stabilito con il green pass, lo stesso non può sottrarsi ad obbligarlo anche per le operazioni di voto, poiché stiamo parlando di un flusso di persone all’interno dei seggi elettorali al chiuso come un normale ristorante, cinema, teatro. Quindi se il green pass è una garanzia, come ha stabilito il governo, tale garanzia dovrebbe essere spostata anche per il voto di ottobre impedendo a chi non è vaccinato, a chi è guarito dal covid o non ha il tampone delle ultime 48 ore, di entrare all’interno dei seggi ed esprimere il proprio voto. Se la matematica non è un’opinione, la logica è questa.