ROMA –Se il partito democratico sta rischiano l’estinzione lo deve molto alla scellerata guida di Matteo Renzi. Anche se il fiorentino non si candidata, ci sono i suoi uomini di fiducia che si apprestano a farlo. Ma se qualcuno di questi uomini riuscisse nell’impresa, sarebbe come un ritorno al passato. Nulla cambierebbe in un partito che ha invece bisogno di un cambiamento radicale.
Nei territori ci sono guerre intestine che non giovano al partito. Ed è proprio nei territori che il PD raccoglie i maggiori dissensi. Tutta causa di logiche di potere e spartizioni di cariche che col tempo hanno messo in ginocchio la vera politica che deve fare un sano partito.
In vista della prossima segreteria del partito ci sono solo due nomi, una è quella del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, e oggi ha ufficializzato la sua candidatura Matteo Richetti. Il primo potrebbe dare in parte la svolta di cambiamento al partito, il secondo proprio no. È chiaro che se il Partito Democratico non vuole scomparire del tutto deve dare la giusta svolta, altrimenti la fine tanto annunciata diventa un concreto risultato già a partire dalle europee del 2019.
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