CASERTA- Sono passate poche ore dalla fine del referendum sulle trivelle, e credo, è una mia opinione, che il maggior perdente è stato il M5S. Infatti il M5S alle ultime elezioni politiche ha ottenuto un plebiscito di voti, i sondaggi lo danno al 26-27%, eppure il referendum non ha raggiunto il quorum. Molto probabilmente, come sempre vado dicendo, i sondaggi sono una falsa, perché a decidere sul serio sono sempre gli elettori. Se si fa un’analisi del voto, mettendo in campo i voti dei 5 stelle più quelli di tutti i partiti che hanno fatto da fronda a Renzi, si doveva superare di gran lunga il 60%. Qualche numero non torna.
Ma è facile capirlo: anche intorno al M5S incomincia a esserci una disaffezione. La prova viene da Caserta. La città capoluogo va alle urne per rinnovare il consiglio comunale, ebbene, dopo i tanti disastri amministrativi del centrosinistra e centrodestra, che ormai durano da 30 anni, i cittadini avevano un arma per dire no al passato e rinnovare la città. L’unico modo era una lista del Movimento Cinque Stelle, eppure la lista presentata non è stata certificata togliendo ai cittadini l’unica possibilità di fermare la “vecchia politica”.
Se pure c’era qualche anomalia, era dovere dei vertici del 5 stelle di correggerla, e dare la possibilità alla città di avere a disposizione una lista capace di fronteggiare il passato politico che si ripresenta sistematicamente ad ogni tornata elettorale. Questo non è avvenuto, allora non lamentatevi che la provincia di Caserta al referendum non è andata a votare: ve lo siete meritato.