In data odierna, i Carabinieri della Stazione di Colognola
ai Colli in provincia di Verona, nell’ambito del servizio perlustrativo rivolto
anche alla verifica dell’applicazione delle misure per il contenimento della
diffusione del Covid-19, hanno accertato che presso i bar di alcune stazioni di
rifornimento in Colognola ai Colli (VR) e San Bonifacio (VR), erano stati posti
in vendita, tra i comuni prodotti di consumo, dispositivi medici diagnostici in
vitro (tamponi faringei) di produzione cinese, destinati alla ricerca del virus
Covid-19, ad uso non autodiagnostico bensì prodotti destinati esclusivamente a
personale sanitario qualificato e non certo al privato cittadino; inoltre le
singole confezioni risultavano sprovviste – sulla scatola – delle necessarie
indicazioni in lingua italiana, come previsto dalle norme vigenti, con il
rischio che gli avvertimenti effettivamente riportati sul packaging “for
professional use only” e “non home testing” sarebbero potute risultare non
sufficienti ad allertare l’acquirente del fatto che quelli fossero test rapidi
destinati ad uso professionale da non confondere con i test
auto-diagnostici.
L’analisi della documentazione dell’importazione ha permesso ai Carabinieri di
appurare come detti prodotti, fabbricati a Zhejiang, siano stati importati in
Italia da una ditta che opera nel settore della distribuzione di materiale
sanitario, con sede in Croazia, per poi finire in vendita tra gli espositori di
bar e distributori di benzina.
Il titolare della società che ha posto in vendita i dispositivi medici, è stato
contravvenzionato con una multa di 1.000 euro e complessivamente 78 confezioni
del prodotto sono state sottoposte a sequestro cautelativo.
