Per anni si è preso gioco della motorizzazione civile creando una società di cui era amministratore delegato, un cittadino serbo di 63 anni, aveva creato un sistema rodato legato alla compra-vendita illegale di automobili. Domiciliato nel campo nomade di Castel Romano, smistava in tutta Italia i veicoli, vendendoli anche a molti pregiudicati. I carabinieri del Nucleo radiomobile, durante un normale controllo di routine, lo hanno fermato sulla Cristoforo Colombo, e qui la grande sorpresa dei militari, che hanno scoperto che il serbo risultava intestatario di ben 166 veicoli. Auto che erano formalmente usate da altre persone, molte delle quali con svariati pendenti o condanne alle spalle. L’uomo, con una lunga sfilza di reati contro il patrimonio alle spalle, usava due codici fiscali e una partita Iva riconducibile alla società per portare avanti i suoi affari illeciti. Sostanzialmente, prendeva denaro per veicoli soprattutto per automobili di piccola e media cilindrata coprendo di fatto gli acquirenti che spesso e volentieri, proprio con quelle auto, mettevano a segno reati di vario genere, in primis le rapine.