Sab. Mar 25th, 2023

Primavera 1992. Milano. In un famoso locale di musica Jazz, il cantautore e pianista esordiente ,Sergio Cammariere, esegue,come ogni sera,il suo repertorio per intrattenere i clienti, ricevendo, al termine della serata, i complimenti del pubblico in sala. Fermatosi a cenare nel ristorante attiguo, il giovane artista, è avvicinato da un cameriere per l’ordinazione: “Allora, Sergio, cos’è che prendi stasera?…la solita lasagnetta?…”, domanda il cameriere al cantautore,che, indeciso, medita, fissando il menù, per poi rispondere: “Eh, Carlo, ti ringrazio per la “lasagnetta”, ma stasera…anzi, dovrei dire stanotte, visto che sono le due passate, penso che mi terrò leggero…magari sarà meglio della pasta in bianco…”. “Pasta in bianco?…Uhé, Sergino, ma sarai mica malato?…Ma cos’è ‘sta roba qui della pasta in bianco?…”, commenta perplesso il cameriere, consigliando: “Uhé, Sergino, guarda che tu hai lavorato, hai speso energie e devi sostenerti, quindi io direi che un bel piatto di lasagnetta te lo meriteresti proprio…Tutta la sera con le dita su quei tasti lì e vuoi andare a dormire con un piattino di pasta in bianco?…ma non esiste, non esiste proprio!…Ho capito!, a te, ci penso io…adesso vado di là, dal cuoco e ti faccio portare una specialità della casa che non potrai rifiutare!…Io vado, eh!…mi raccomando, resisti ai crampi della fame!…”, esclama il cameriere, mentre esce dalla sala per dirigersi verso le cucine. Intanto, Cammariere, rimasto solo, ne approfitta per riguardare lo spartito di una sua composizione,attirando l’attenzione di uno dei pochi clienti rimasti al tavolo, che, richiamatolo più volte, lo fa voltare: “Pssss…Psss…Senta, lei!…mi scusi se la disturbo…è così concentrato che mi dispiace distoglierla, ma il fatto è che l’ho sentita cantare e suonare di là ,nel locale piano-bar ,e volevo farle i complimenti, perché ha uno stile molto particolare…che ricorda i grandi del Jazz…Non mi giudichi sfacciato,ma mi piacerebbe che lei venisse a trovarmi in ufficio…io sono un produttore discografico e stiamo, sto, cercando un cantautore e musicista per comporre la colonna sonora per un film e lei mi sembra la persona giusta…Allora, che mi dice?…”. “Cosa le dico?…mah, non saprei!…”, risponde esitante Cammariere,continuando: “Vede, il fatto è che la sua proposta mi lascia perplesso e al tempo stesso mi intimorisce…io sono abituato ad esibirmi nei locali, negli spazi piccoli…insomma, io non sono in cerca di celebrità…a me basta suonare, cantare…L’idea di una ribalta così prestigiosa come il Cinema, mi destabilizza…Non mi fraintenda : sono onorato che lei abbia pensato a me, di averla colpita, insomma!…forse dovrei abituarmi all’idea di un nuovo contesto…magari ci penso , ci rifletto su e a breve le comunicherò la mia risposta…”. Lei, non ci crederà, ma è la prima volta che un artista che scritturo mi risponde che deve pensarci…di solito, sono loro ad inseguirmi, a venire a cercarmi,sperando che offra loro un contratto…Tuttavia, lei mi piace, gliel’ho detto : mi piace il modo in cui suona e canta e , quindi, attenderò, ma non mi faccia aspettare troppo tempo o potrei sostituirla!…”, si raccomanda il produttore, cui il cantautore e musicista, rivela: “Ecco, è proprio questo a intimorirmi, che la musica diventi mera competizione finalizzata solo al guadagno,  invece di essere ciò  che è, ciò che dovrebbe essere : comunicazione, scambio di energia con il pubblico, con l’ascoltatore…perché vede, per me, a contare è solo l’emozione della musica!…”.

“La mia vita è concentrata sulla percezione della musica, tutto il mio essere ruota attorno a questa formidabile forma d’arte”. Così, il cantautore e musicista Sergio Cammariere, in un’intervista rilasciata nel 2019, a una rivista , in occasione dell’uscita dell’album “La fine di tutti i guai“. Nato a Crotone il 15 novembre 1960, è attratto dalla musica fin da bambino  e, dopo una gavetta nei locali di pianobar, cui alterna gli studi univeristari,  esordisce  nel 1992, componendo la sua prima colonna sonora per il film di Pino Quartullo, “Quando eravamo repressi“, cui seguono, nel 1994 , quella per la pellicola di Claudio Fragasso “Teste rasate” e, nel 1996, quella per la commedia di Angelo Longoni “Uomini senza donne”. Affermatosi nel settore, per tutto il decennio Novanta e nei primi anni Duemila, continua a comporre musiche per il cinema , sia per lungometraggi: “Il decisionista” e “La spiaggia” di Mauro Cappelloni, Colpo di sole” di Claudio Fragasso, “L’italiano” di Ennio De Dominicis, che per i cortometraggi: “Non finisce qui” di Maria Sole Tognazzi, “Mattia Preti-Il pennello e la spada” di Francesco Cabras e Alberto Molinari e “La pena del pane” di Lucia Grillo. Nel 1997, vinti i Premi Tenco e  IMAIE come “miglior musicista e interprete”, pubblica il primo album “Dalla pace del mare lontano“, realizzato con la collaborazione del cantautore e paroliere Roberto Kunstler, del poeta e paroliere Pasquale Panella e di un gruppo di musicisti, tra i quali: Fabrizio Bosso alla tromba e al flicorno e Luca Bulgarelli  al contrabbasso,  insieme con cui omaggia Charles Trenet nel brano “Il mare”. Partito in tournée, ottiene prestigiosi riconoscimenti (Premio L’isola che non c’era per il “miglior disco d’esordio”, Premio Carosone, Premio De André come “migliore artista dell’anno, la Targa Tenco-Miglior Opera Prima per Dalla pace del mare lontano), e nel 2003 partecipa al Festival di Sanremo con la canzone dalle sonorità jazz “Tutto quello che un uomo“, sempre su testo di Kunstler, classificandosi al terzo posto e conquistando: il Premio della Critica, il Premio “Migliore Composizione musicale”  e due dischi di platino. Nel 2004, uscito il secondo album “Su sentiero“, con testi di  Kunstler, Panella e Samuele Bersani, incontra e condivide il palco del “Pescara Jazz” con Toots Thelemans. Tornato, poi, a due anni di distanza, in sala di registrazione, avvalendosi ancora per i testi della collaborazione di Kunstler e Panella,  pubblica il disco “Settembre e Riflessi”, preludio a una tournée europea dopo la quale ritorna alla composizione di colonne sonore per il cinema, firmando il tema del film di Mimmo Calopresti “L’abbuffata”, vincitore del Premio per la Migliore Colonna Sonora al Festival del Cinema Mediterraneo di Montepellier. Nel 2008, partecipato per la seconda volta al Festival di Sanremo con la canzone “L’amore non si spiega“, bossa nova cantata  in coppia con Gal Costa,tra le voci più rilevanti del Brasile, dà alle stampe il suo quarto disco “Cantautore piccolino“, antologia dedicata agli autori Sergio Bardotti e Bruno Lauzi, contenente un omaggio al Jazz di Keith Jarrett e a Bruno Martino, realizzati con alla tromba Fabrizio Bosso, grazie a cui si aggiudica il Premio Lunezia Elite. Premiato nello stesso anno per la colonna sonora del cortometraggio di Francesco Prisco, “Fuori orario“, incide “Carovane“, il quarto disco composto con Kunstler, in cui fonde il Jazz con sonorità esotiche e con l’Orchestra d’Archi del maestro Marcello Sirignano. Autore e interprete del brano “La vita a News Orleans” per il film di animazione Disney “La principessa e il ranocchio“, e consulente musicale per “I promessi sposi-Opera moderna” di Michele Guardì con musiche di Pippo Flora, nel giugno 2010 compone con il trombettista Fabrizio Bosso il tema  di “Comiche vagabonde“, tre comiche di Charlie Chaplin: Charlot a teatro, Charlot alla spiaggia e Charlot vagabondo. Nello stesso anno, composte anche le musiche per il docufilm di Maria Sole Tognazzi “Ritratto di mio padre” , vincitore del “Premio Speciale Documentari sul Cinema“, riceve il Premio Internazionale Musica News alla carriera. Cimentatosi con il teatro, realizza le musiche e le canzoni di “Teresa la ladra”, opera su testo di Dacia Maraini, diretta da Francesco Tavassi, incidendo poi la canzone “Anema e Core” con Lucio Dalla e il violinista Olen Cesari. Curata la colonna sonora del film “Tiberio Mitri-Il campione e la miss”, biografia avventurosa del pugile triestino,nel 2012 pubblica l’album “Sergio Cammariere”, misto di sonorità jazz, bossa nova, samba e ritmi balcanici, su  testi di Roberto Kunstler, Sergio Secondiano, Sacchi e Giulio Casale. Il 2013, invece, è un anno interamente dedicato alle musiche per il cinema, realizza infatti il tema della pellicola “Maldamore” di Angelo Longoni e dei lungometraggi di Paolo Consorti “Il sole dei cattivi” e di Alfonso Bergamo “Tender Eyes”, mentre, nel 2014 registra il disco “Mano nella mano”, in cui riscopre il cantautorato, omaggiando, tra gli altri, Bruno Lauzi. Raccolto un largo consenso con il disco “Io”, in cui duetta con Gino Paoli nel brano “Cyrano” e con Chiara Civello nella canzone “Con te o senza te“, nel 2017 celebra il trentennale di carriera incidendo l’album “Piano”, che contiene il brano “Dodici minuti di pioggia“, colonna sonora dell’omonima pellicola di Fabio Teriaca e Pablo Etcheverry, premiato come “Best Song” al Los Angeles Film Awards, e pubblicando la raccolta “L’artista, la vita, la storia-Sergio Cammariere“. Nel 2018, duettato con Nina Zilli al Festival di Sanremo, sulle note della  canzone di quest’ultima,”Senza appartenere”, compone: le musiche del docu-film di Cosimo Damiano Damato “Prima che il gallo canti-Il Vangelo secondo Andrea“, testamento spirituale di Don Andrea Gallo,incui spicca la canzone “Dalla pace del mare lontano“, (il cui video, in versione cartone animato, viene premiato al Roma Videoclip), le musiche del cortometraggio di Eleonora Ivone “Apri le labbra”, migliore colonna sonora al Festival dei corti Tulipani di Seta Nera, e il tema del film di Giulio Base “Il banchiere anarchico” . Inciso il decimo disco “La fine di tutti i guai“, nel 2019 viene premiato al Festival Internazionale LIAFF di Calcutta per le musiche della pellicola “Twelve of rain”. Interprete della canzone “Tu, io e domani“, composta da Joe Barbieri, il 23 marzo 2021 è uscito nelle librerie con “Libero nell’aria“, “romanzo di formazione, edito da Rizzoli. Pubblicato da poco l’album “Piano nudo“, contenente diciotto canzoni solo pianoforte, stile Modern Jazz, di sé  e della sua musica ha detto: “Dai miei esordi a oggi, sicuramente non è cambiato il mio modo di vivere la musica e il rapporto quotidiano con il pianoforte. Tutta la mia esistenza è concentrata sulla percezione della musica, che mi ha insegnato a diventare un uomo e a saper ascoltare, con il cuore, cogliendo l’infinito”.