Sab. Mar 25th, 2023

Estate 2019. Agerola, comune in provincia di Napoli. Seduto al bar, in  una giornata afosa di luglio, l’attore Sergio Solli, residente già da qualche anno nel paesino della Costiera Amalfitana, sui Monti Lattari, attende la sua limonata, impegnato nella compilazione del cruciverba della Settimana Enigmistica, quando viene avvicinato da un giovane cameriere che gli porge la sua ordinazione.

Sollevato il capo e, alzato lo sguardo, Solli ringrazia il cameriere per avergli portato la limonata, prima che quest’ultimo, riconosciutolo, gli chieda un autografo.

“Certo, certo che ti faccio un autografo…ma toglimi una curiosità: come mi hai riconosciuto?…insomma tu sei così giovane e io già recitavo da prima che tu nascessi…”, chiede incuriosito l’attore, cui il ragazzo risponde: “Ma voi , Signor Solli, siete una vera celebrità e poi siete un giovanotto!… Io ho visto tutte le vostre  fiction…per non parlare dei film con Luciano De Crescenzo,che sono dei veri  propri capolavori di comicità!…”.

“Bravo…Bravo!, mi fa veramente piacere che persone così giovani come te mi conoscano, vuol dire che, in tanti anni di carriera, ho fatto bene il mio lavoro!…”, constata Solli, aggiungendo: “Be’, in realtà, io nasco come attore di scuola eduardiana…la scuola di Eduardo, De Filippo, intendo…lo sai , sì, di chi sto parlando?…del grande drammaturgo, commediografo, regista , poeta e senatore a vita partenopeo…Insomma, l’autore e l’interprete di capolavori come “Questi fantasmi”, “Natale in casa Cupiello”, “Filumena Marturano”…li avrai visti almeno una volta, no?…”.

“Sì, sì…certo, certo!…e chi non li ha visti?…Sentite, scusate se sono indiscreto, ma voi che ci fate seduto qua?…state aspettando qualcuno, magari una collega vostra , un’attrice?…”, domanda con tono incuriosito il cameriere.

“Eh, di’ la verità, ti piacerebbe?!…No, no, non aspetto nessuna collega, nessuna attrice…mi sto godendo solo l’aria fresca di questa bella mattinata di luglio…A proposito, guaglio’, ma per caso sapessi questa definizione del cruciverba: “Mobile a cassetti  in francese”, sette lettere…”, cerca di farsi aiutare per completare la settimana enigmistica,l’attore.

“E no scusate, Signor Solli, ma io il francese non l’aggio studiato…conosco un po’ d’inglese, se può esservi utile!…Quella mamma’ me lo disse di studiare più di una lingua straniera, ma io a quindici anni non tenevo proprio voglia di studiare…E lo vedete?: teneva ragione, mamma’, le mamme hanno sempre ragione!…Se studiavo il francese, a quest’ora,  vi potevo aiutare!…”, esclama il giovane cameriere, incalzato da Solli: “E, ma cosa sono questi discorsi?…è andata come andata…nella vita non si guarda mai indietro, ma sempre avanti e poi tu sei così giovane che hai tutta la vita e tutto il tempo per impararlo, il francese”.

Grazie per l’incoraggiamento, Signor Solli!…Ve la posso dire una cosa?…Io sono letteralmente cresciuto con il vostro  film “Così parlo Bellavista”, nel senso che da quando avevo sette anni ad oggi  l’ho visto almeno una volta all’anno, divertendomi tutte le volte come fosse la prima…”, rivela il ragazzo, raccontando: “E poi, il vostro personaggio di Saverio il netturbino è davvero esilarante, per non parlare della scena in cui la signora ,mentre spazzate nel vicolo,  vi rimprovera di essere troppo veloce e voi, all’ennesimo richiamo, quando vi chiede se ve ne state andando, le dite: “Non vi preoccupate, signo’, torno tra mezz’ora a passare la cera!…”, quante risate di cuore mi avete regalato e quante me ne regalate ancora!…”.

“Guaglio’, tu così mi fai commuovere…ogni volta che incontro qualcuno che mi ringrazia per avergli suscitato una risata il mio cuore piange per la felicità, quella felicità che mi può dare solo la consapevolezza che l’aver dedicato tutta  la mia  vita alla recitazione non è stato vano, perché era scritto nel destino, un destino che mi sono costruito con impegno, dignità e  sacrificio!…Grazie, guaglio’, oggi ,oltre alla limonata saporita,  mi hai regalato un meraviglioso inizio di giornata!…”.

“Ultimo esponente della scuola eduardiana che ha consolidato le fondamenta del teatro non solo napoletano, ma italiano del Novecento. Una scuola fatta di duro lavoro , sulle tavole  del palcoscenico in attesa di cogliere il cenno di approvazione del maestro Eduardo, severo e rigoroso , ma anche di grande generosità. Attore  garbato, spesso spalla efficacissima dei mattatori, Solli aveva un senso innato del ritmo e dei tempi teatrali. Accento marcatamente napoletano e battuta pronta, ha dato carattere e spessore anche a ruoli non di primo piano”. Così, la giornalista Mirella Armiero dalle colonne de Il Corriere del Mezzogiorno,  ha ricordato l’attore Sergio Solli, scomparso il 3 febbraio.

Nato a Napoli il 19 novembre 1944, cresce tra i Quartieri spagnoli e via San Pasquale a Chiaia, promenade elegante dell’alta borghesia, dove il padre Osvaldo ha aperto un negozio di parrucchiere, nel quale lavora sin da ragazzo per apprendere il mestiere e poter proseguire l’attività paterna.

Coltivata al contempo la passione per il Teatro e la recitazione, grazie a un amico, nella metà degli anni Settanta ,conosce il drammaturgo, commediografo, sceneggiatore , regista  e senatore a vita partenopeo, Eduardo De Filippo, che, constatatone il talento, lo scrittura per ruoli di “carattere” interpretati fra il 1976 e il 1981 in opere, quali: “ll monumento”,Na santarella”,di Eduardo Scarpetta,  “De pretore Vincenzo”, “Gli esami non finiscono mai”,Natale in casa Cupiello”,Le voci di dentro”, “Il sindaco del rione Sanità”,Quei figuri di tanti anni fa” e “Il contratto”.

Versatile e abile nel passare dai toni leggeri e dalla battuta comica fulminate della farsa  e della commedia, ai toni cupi e all’introspezione del dramma, nel decennio Ottanta, passa dal palcoscenico al set cinematografico, esordendo con la pellicola di Lodovico Gasparini, “No grazie, il caffè mi rende nervoso” (1982) commedia “thriller” in cui, al fianco di Massimo Troisi, interpreta il ruolo di un mitomane, cui seguono le partecipazioni  ai film diretti da Lina Wertmuller “Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada” (1983), commedia in cui, accanto a Ugo Tognazzi, Gastone Moschin, Renzo Montagnani e Piera Degli Esposti, impersona un brigadiere , e “Sotto…sotto…strapazzato da anomala passione”(1984), in cui , accanto ad Enrico Montesano, Veronica Lario e Luisa De Santis, recita la parte di un appuntato di Polizia.

Quindi,  fra il 1984 e il 1988,  gira, diretto dallo scrittore, filosofo, regista e attore Luciano De Crescenzo, le pellicole: “Così parlò  Bellavista”, tratta dall’omonimo romanzo best seller dello stesso De Crescenzo, e “Il mistero di Bellavista”, in cui interpreta il ruolo di “Saverio, il netturbino”, “discepolo” e amico, insieme con Salvatore (Benedetto Casillo) ,vice sostituto portiere,  e con Luigino, il poeta (Gerardo Scala),  del Professore in pensione “Gennaro Bellavista” (Luciano De Crescenzo)e,  e “32 dicembre”, film a episodi, desunto dal libro di De Crescenzo “Oi dialogoi”, in cui impersona “Saverio Pezzullo”, comparsa di Cinecittà, ingaggiata per interpretare “Aristippo”, uno dei discepoli di Socrate, ovvero il Cavaliere Sanfilippo (Silvio Ceccato), che crede di essere il celebre filosofo.

Chiamato a impersonare la celebre maschera partenopea di Pulcinella nella pellicola di ambientazione risorgimentale di Luigi Magni “’O Re”, nel 1992, recita il ruolo di un magistrato nel film d’esordio alla regia di Mario Martone, “Morte di un matematico napoletano”, incentrato sulla biografia del matematico napoletano Renato Caccioppoli e , nello stesso anno, diretto nuovamente da Lina Wertmuller, interpreta un cartonaio nella commedia agrodolce “Io speriamo che me la cavo”, storia di un maestro di origini liguri trasferito per un errore burocratico nella  periferia napoletana e dei suoi alunni, tratta  dall’omonimo romanzo del mastro Marcello d’Orta.

Preso parte anche a serie televisive, come “Il marsigliese” di Giacomo Battiato e “Don Tonino”, di  Fosco Gasperi, con il duo comico Gigi e Andrea e, alla sit-com “Nonno Felice” di Giancarlo Nicotra, nel 1994, gira “Il Postino” di Michael Radford, film Premio Oscar per la migliore colonna sonora, tratto dal romanzo omonimo di Antonio Skàrmeta, in cui impersona un barbiere a cui il postino “Mario Ruoppolo” (Massimo Troisi), racconta la storia del poeta Pablo Neruda (Philippe Noiret).

Diretto ancora una volta da Luciano De Crescenzo , in collaborazione con Marco Colli, nella commedia “Croce e delizia”, tratta dal romanzo omonimo dello stesso De Crescenzo, nel 1997 ,è tra i caratteristi del cinepanettone di Carlo Vanzina “A spasso nel tempo-L’avventura continua”, in cui recita il ruolo del guappo,“Don Gaetano”,  al fianco di Christian De Sica e Massimo Boldi.

Raccolto un largo consenso di pubblico e, raggiunta la popolarità, con le serie Tv Mediaset “Anni ’50” e “Anni ‘60”, dirette sempre da Carlo Vanzina, in cui, accanto ad Ezio Greggio interpreta, nell’una, “Vincenzo”, un padre che si oppone al matrimonio della figlia “Carmela”(Giovanna Rei) con il barcaiolo “Ciro” (Andrea Piedimonte), e, nell’altra, il “Dottor D’Alessio”, integerrimo  ispettore delle tasse,negli anni Duemila ,torna sul grande schermo con i film “Stregati dalla luna” diretto da Pino Ammendola e Nicola Pistoia , in cui impersona un ladro e “Pater familias”di  Francesco Patierno, desunto dal romanzo omonimo di Massimo Cacciapuoti, pellicola drammatica in cui impersona un padre.

Preso parte ad alcune fiction Rai e Mediaset, quali: “Un prete tra noi2”di Lodovico Gasparini, “Distretto di Polizia”(partecipa, diretto da diversi registi, a due episodi nelle edizioni del 2001 e del 2008) ed “Elisa di Rivombrosa” di Cinzia CH Torrini, nel 2011, gira “Box Office 3D-Il film dei film” diretto da Ezio Greggio  e “Romanzo di una strage” di Marco Tullio Giordana, ricostruzione dell’attentato avvenuto  a piazza Fontana, in cui interpreta il ruolo del questore

“Marcello Guidi”.

Scritturato  da Woody Allen per il film ideato e  diretto da quest’ultimo, e ambientato  in Italia “To Rome with love”,in cui impersona “Roberto” , l’autista di “Leopoldo” (Roberto Benigni), alterna la partecipazione a serie Tv come “Un posto al sole d’estate”, “La squadra 7”, “Scusate il disturbo”, di Luca Manfredi e “I delitti del cuoco” diretta da Alessandro Capone a ruoli in commedie, quali: “La kryptonite nella borsa” di Ivan Cotroneo, desunta dall’omonimo romanzo di quest’ultimo, “Smetto quando voglio” e “Smetto quando voglio-Ad honorem” di Sydney Sibilia.

Apparso in fiction  fra il 2012 e il 2016, quali: “Il caso Enzo Tortora-Dove eravamo rimasti”, diretta e interpretata da Ricky Tognazzi, sulla vicenda dell’errore  giudiziario di cui fu  vittima innocente il noto  conduttore Tv, “Il clan dei camorristi” di Alexis Sweet e Alessandro Angelini, “Le mani dentro la città”, poliziesco di Alessandro Angelini con Simona Cavallari e Giuseppe Zeno , “Il bosco” thriller di Eros Puglielli , con protagonisti Giulia Michelini e Claudio Gioele e “Romanzo siciliano” altro poliziesco di Lucio Pellegrini, con tra gli altri Fabrizio Bentivoglio  e Claudia Pandolfi, dal 2017 dirada le sue partecipazioni cinematografiche e televisive.

Apparso nelle pellicole: “E se mi comprassi una sedia?” , commedia di Pasquale Falcone e nel thriller “Le verità” di Giuseppe Alessio Nuzzo, si è spento il 3 febbraio scorso, all’età di settantotto anni nella sua abitazione di Agerola , città in cui  risiedeva da alcuni anni e che , nel 2019, lo aveva insignito del Premio  “Sui Sentieri degli Dei”, nell’ambito dell’omonimo Festival.

A dare l’annuncio della sua scomparsa, tramite social, lo scenografo e regista di Eduardo De Filippo, Bruno Garofalo, che su Facebook ha scritto: “Notizia triste per me e per chi lo conosceva…. se n’è andato un altro pezzo di storia napoletana…. un amico delle origini…… non mi viene voglia di dire altro……”.

Salutato da familiari, amici e colleghi il 4 febbraio , nel corso delle esequie svoltesi presso la chiesa della Santissima Annunziata, è stato  ricordato con un messaggio dalla famiglia De Crescenzo: “Ciao Sergio, grande attore, indimenticabile al fianco di Luciano. Resterai nei cuori dei tanti che per decenni ti hanno apprezzato in teatro , al cinema, in tv. Ti ricorderemo sorridente sul set insieme al professor Bellavista”,mentre l’attore, regista, produttore e conduttore Tv, Ezio Greggio, rievocando i tanti set condivisi, ha evidenziato: “Ho lavorato con Sergio in due serie Tv dei Vanzina, Anni ’50 e Anni ’60 ed è stato un mio fantastico attore in Box Office 3D. Sergio era un attore con la A maiuscola, un grande interprete : recitava con naturalezza usando una tavolozza di sfumature propria dei grandi attori napoletani ai quali apparteneva. Un abbraccio alla sua famiglia”.

Post carico di commozione, invece, quello pubblicato sui suoi profili social dall’attore, regista e commediografo Vincenzo Salemme, che proprio Solli presentò agli inizi della  carriera, al maestro Eduardo De Filippo: “Ti ho conosciuto quando avevo appena compiuto 18 anni, tu ne avevi 27. Con la tua giacca di velluto blu e una vivacità straripante portavi in dote la leggenda Eduardiana giunta al suo apice mondiale negli anni 70. Eduardo ti aveva affidato il ruolo del giovane violinista un paio di anni prima in una commedia molto particolare, “Il Monumento”. Avevi avuto molto successo. Eduardo ti stimava molto, tu lo amavi tantissimo. E grazie a te ho avuto il privilegio di lavorare anch’io con quel gigante. Ti ho voluto bene per la passione con cui hai lavorato sempre, per l’amore che hai saputo regalare agli amici e alle amiche. Per tutte e tutti noi eri Sergio. Sergio che, instancabile, organizzava le comitive, i sabati a piazza Amedeo. Te ne sei andato via in silenzio, forse stanco o forse un po’ deluso dalla vita, dalla quale, forse, ti aspettavi di più. Te ne vai e ti porti via per sempre tutte le voci, le parole e le emozioni che hanno segnato il mio incontro con il teatro che sognavo. Ti porti via un milione di cappuccini bevuti quando il resto del mondo si siede per pranzo, un milione di partite a carte in camerini fumosi o in camere d’albergo, un milione di risate che ci facevi fare con i tuoi racconti. Ti porti via per sempre le voci di Linda Moretti, di Mario Scarpetta, di Luca De Filippo. Mi lasci ancora, però, l’odore, il sapore e le lacrime dei ricordi. Sono così vivi in me che posso ancora vederli. Addirittura riesco ancora a sentirne il tatto. Addio, carissimo Sergio”.

N.B. Si precisa che i fatti raccontati sono frutto di una ricostruzione fantasiosa della giornalista , pur traendo spunto da dati biografici reali.

Per la biografia, citazioni e fonti: Wikipedia, articolo da Ciak Magazine di Mattia Pasquini e da Il Corriere del Mezzogiorno di Mirella Armiero. Ricordo dell’attore di Bruno Garofalo e di  Vincenzo Salemme  dai rispettivi profili Facebook.