L’emergenza Coronavirus ha spento i fuochi d’artificio, con annullamento di sagre e feste patronali, e messo in ginocchio gli operatori pirotecnici – spiega Nobile Viviano, presidente dell’Associazione pirotecnica italiana, intervenuto ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“Una vera e propria saracinesca ha chiuso qualsiasi tipo di possibilità di lavoro per noi, un vero e proprio tsunami si è abbattuto sul nostro settore che di fatto sta fallendo. Il quadro è drammatico. Rispetto a qualche mese fa nulla è cambiato. Noi ce la stiamo mettendo tutta per segnalare la nostra situazione, ma c’è un silenzio inquietante da parte delle istituzioni. E’ stata fatta un’interrogazione da parte del senatore Astorre, ma nulla si è mosso. Abbiamo avuto gli aiuti ordinari previsti dall’ultimo decreto sostegni, ma sono nulla rispetto alle spese che ogni giorno dobbiamo affrontare pur avendo le nostre aziende chiuse. Non ci hanno dato neanche una boccata d’ossigeno. Ci sono aziende che lavorano solo con le feste patronali e sono completamente ferme, le altre hanno avuto qualche boccata d’ossigeno a capodanno. Con le cerimonie private qualcosa potrebbe cambiare e la situazione potrebbe migliorare, speriamo bene perché altrimenti sarà impossibile sopravvivere. Abbiamo chiesto al governo il finanziamento a fondo perduto in base alla perdita di fatturato, alla proroga della cig per i nostri lavoratori, ad un accesso agevolato al credito. Ora con le riaperture questi protocolli di sicurezza secondo noi potrebbero essere applicati anche per le feste patronali. Adottando dei protocolli specifici, che presenteremo a breve alle istituzioni, sarà possibile secondo noi svolgere spettacoli pirotecnici in sicurezza”.