Lun. Giu 5th, 2023

Si parla molto di lavoro ma la sostanza nessuno la dice. Si attaccano i giovani affermando che non hanno voglia di lavorare, mentre si dovrebbe dire che non vogliono essere schiavizzati. In questi giorni si parla tanto di fine del reddito di cittadinanza e si è creato quell’etichetta di occupabili  non occupabili. Ma il vero problema italiano sul tema lavoro è che mancano certezze e i giovani sono costretti a fare lavori usuranti.

“Il 54% dei 30enni italiani guadagna meno di 7 euro netti l’ora e ci sono troppi part-time e apprendisti fini a 29 anni”. È quanto rileva un’indagine di Federcontribuenti, da cui emerge come “il 48% di questi si dice sfruttato da orari fuori busta paga e spesso non pagati come straordinario nemmeno in nero. Questi giovani sono senza uno stipendio adeguato né tanto meno continuo: 6 mesi lavori, 6 mesi no e quando lavorano guadagnano in media 100/120 euro netti a settimana”.

Riguardo i part-time l’indagine rileva un aumento dei contratti, 1,3 milioni di trentenni senza possibilità di affittarsi una casa e mettere su famiglia. “Inutile parlare di decrescita demografica – si legge nella nota dell’associazione dei consumatori – per mettere su famiglia occorre un lavoro stabile e uno stipendio adeguato; i voucher sono uno strumento meschino che piega la dignità del lavoratore stesso”. Si passa poi agli estratti contributivi: “Quando si fa un estratto contributivo il 60% di chi si presenta è condannato a una pensione sociale misera come misero è il numero di chi si può’ permettere una pensione contributiva, solitamente impiegati statali”.

Sul tema delle Partite Iva, Federcontribuenti parla “di una vera ed e propria strage degli autonomi in fallimento, in particolare nel nord-est, con un +68%. Nemmeno piu’ l’imprenditore riesce a metter via uno stipendio adeguato e questi tagli sul costo del lavoro o sul cuneo fiscale accrescono la rabbia”. Federcontribuenti si dice, di nuovo, scontenta delle ultime manovre: “Tutti i contratti di lavoro esistenti dovevano servire da fondo per la brace di Pasqua e invece si continua beatamente lasciare che un 29 enne si senta o veda costretto a firmare un contratto part-time per lavorare invece come un mulo e senza potersi permettere nemmeno una stanza arredata.