Si potrebbe votare a giugno per le politiche
La scena politica nazionale si fa incandescente. Per il momento tutti tacciono per paura di perdere consensi alle europee e anche nelle tante amministrative che ci sano il 26 maggio.

La scena politica nazionale si fa incandescente. Per il momento tutti tacciono per paura di perdere consensi alle europee e anche nelle tante amministrative che ci sano il 26 maggio. All’occhio degli addetti ai lavori l’atmosfera che si respira è un’imminente rottura all’interno del governo, che potrebbe spingere l’Italia di nuovo al voto a fine giugno.
L’altra ipotesi che circola nei corridori di palazzo, che la rottura del governo gialloverde potrebbe spingere il capo dello stato a optare per un governo tecnico stile Monti. Questa ipotesi fa paura a parecchi, perché sappiamo com’è andata a finire con il governo Monti. Ma l’ipotesi c’è e circola insistentemente.
In mattinata Matteo Salvini non ha escluso che ci possa essere un’eventualità del genere e lui è “pronto alla crisi” se gli alleati avessero continuato a mettere la vicenda Siri in primo piano nella loro azione politica. Infatti ieri, dopo solo un’ora dalla vicenda Siri, come è stile del M5S, Luigi Di Maio era già davanti ai microfoni a invocare la «questione morale» e chiedere le dimissioni di Siri. Il modus operandi di Di Maio non è piaciuto molto a Salvini e altri esponenti del carroccio, che a stretto giro replica al collega di governo chiedendo le immediate dimissioni di Virginia Raggi dopo la pubblicazione di un’intercettazione in cui la sindaca intima all’ex ad dell’Ama Lorenzo Bagnacani di «modificare il bilancio» per chiudere i conti in rosso.
Sono bastate poche ore per portare alla luce le differenze politiche che ci sono tra la Lega e il M5S. La Lega ha subito allargato il giro tirando in ballo anche la norma salva-Roma, di cui la Lega ha chiesto lo stralcio dal decreto Crescita. Quindi negli ambienti di palazzo ieri si respirava aria pesante, e non è da escludere che veramente il governo il giorno dopo le elezioni possa fermarsi. Difficile prevedere la fine del governo, molto dipende anche dall’esito delle urne per le europee. Si vedrà nei prossimi giorni chi tra Salvini e Di Maio farà un passo indietro sulle tante vicende aperte nelle ultime ore. Il governo al momento non sta funzionando a dovere, le differenze ci sono, e sono pure palesi: ogni minima scintilla scatena il putiferio.