Ormai non c’è ombra di dubbio che si stia ridisegnando una nuova democrazia, che non riguarda solo l’Italia, ma ormai tutti i paesi occidentali stanno studiando orientamenti nuovi per gestire i popoli. Qualcuno dice c’è sempre il voto che impedisce alcune teorie. Può darsi, ma se fosse vero, poiché ad oggi sembra che il voto non abbia più la stessa efficace del dopoguerra. L’Italia è il paese scuola, dove alla fine i governi ruotano a piacimento senza tenere conto del voto popolare. Prima del voto uno contro l’altro, dopo il voto tutti d’accordo. Con l’ultimo governo, quello Draghi, il cerchio si è chiuso definitivamente, poiché anche i liberali sono entrati nello schema e non esiste più distinzione tra sinistra e liberali.
Sta nascendo, sfruttando il virus, una democrazia tecnocratica. Una democrazia a togliere sul lato dei diritti individuali per traslarli su un neodirigismo statalista che potrebbe essere il nuovo “futuro democratico” dell’Italia. Il potere ha saputo sfruttare la forza del virus per rimescolare le carte. Grazie ai vaccini è riuscito a mettere l’uno contro l’altro innescando quella spirale di odio sociale che gli serve per creare distinzione nello stesso popolo, realizzando quel “nemico” che la parte “buona” deve combattere. Quella che sembra un’apparente normalità, non è altro che un nuovo modello di democrazia di cui conosceremo lo scenario negli anni futuri.
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