NAPOLI- Di cattivo gusto il titolo di libero “a Napoli si bruciano da soli”. Per carità. Ognuno di noi fa informazione come vuole, ma fare il giornalista e per avere un po’ di gloria si ammazzi la verità, e nello stesso tempo ammazzano anche il territorio di appartenenza, questo non si può accettare.
Bisogna dare un freno a una informazione che fa mistificazione, diffamazione e disinformazione. Ci sono voluti anni per ottenere una informazione capace di rendere ai cittadini la possibilità di sapere cose nascoste e di avere una corretta informazione. Oggi si sta demolendo tutte le conquiste che abbiamo ottenuto finora. La colpa è di internet, che per fare un clik sono capaci sparare cazzate.
Chi ha appiccato il fuoco sul Vesuvio, chi appicca il fuoco nei siti di stoccaggio dei rifiuti, chi compie atti criminosi a discapito degli onesti campani, sono soggetti che fanno parte della categoria di “nullità” umane che per fare soldi distruggono i beni pubblici. Sono soggetti inutili. Ma se in questo paese ci fossero leggi serie e severe, una volta presi bisognerebbe fucilarli in una pubblica piazza, e non certamente rinchiuderli in un carcere e godere ancora dei soldi pubblici per mantenerli, dopo che hanno distrutto beni boschivi che ci servono pure per respirare.
Per fortuna la regione Campania è stata governata da tutti i partiti esistenti nell’inglorioso paniere della politica italiana. Tutti sono responsabili dei disastri e quindi è inutile incolpare i cittadini onesti, ma è necessario puntare il dito contro chi governa.
I campani non si bruciano da soli, sono quella piccola parte di “ignobili” che per fare soldi bruciano i beni dei campani onesti. Ma basta speculare sulla Campania e su quello che avviene, i cittadini possono essere responsabili del silenzio, ma i veri colpevoli sono e saranno le istituzioni tutte che governano, perché non mettono in campo provvedimenti che scoraggino chi vuole distruggere per arricchirsi. La Campania è un’altra terra, e non quella che si continua a dipingere quotidianamente attraverso i media, e di questa Campania che bisogna parlare per sconfiggere quella maledetta che uccide. Per farlo, le istituzioni tutte devono creare le condizioni giuste per parlare solo del 95% di Campania buona e onesta, che subisce il torto da parte di quel 5% che continua a distruggere. In Campania le istituzioni sono assenti dalla fine della seconda guerra mondiale. È lo stato che non ha mai fatto sentire la sua presenza in Campania.