Ven. Giu 9th, 2023

Inverno 1985. Milano, Teatro alla Scala. In una fredda serata di gennaio, la giovane Sonia, studentessa di Pianoforte, festeggia il suo diciottesimo compleanno, in compagnia della nonna, assistendo all’opera musicale di Mozart “Le nozze di Figaro”.

Completamente assorta nella visione delle varie scene, la ragazza, pur essendo finito il primo tempo ed ,essendosi riaccese le luci nella sala, continua a tenere gli occhi fissi sul palcoscenico, quando la nonna, signora energica, dal carattere battagliero, la chiama per ridestarla.

“Uhé, Sonia!…Uhé, stellina, guarda che dico a te!, ma che, ti sei incantata?…Cos’è, sei diventata sorda?…Non ti sentirai mica male?…Forse, sarà l’emozione per il compleanno: capirai, diciotto anni si compiono solo una volta nella vita!…”, constata la nonna, continuando: “Eh, stellina mia, ti sembrerà strano, ma anch’io un tempo sono stata giovane,anche se allora, si diventava maggiorenni a ventuno anni!…Allora, dimmi qualcosa…ti è piaciuta la prima parte dello spettacolo?…sei così silenziosa…non dici niente…eppure hai insistito tanto per venire  qui a vederlo!…E però , tocca che mi rispondi , altrimenti  inizio a preoccuparmi e te, lo sai che, con la pressione alta che ho, non  mi posso agitare!…Sonia, si può sapere, cosa l’è che hai?…”.

“Niente, nonna, niente!…”, risponde Sonia di getto, per poi aggiungere: “Il fatto è che lo spettacolo è stato così bello che mi dispiace proprio sia finito!…”.

Uhé, Sonia, bambina mia, va bene che ho una certa età, ma non sono mica rimbambita!…tu, non me la racconti giusta…Allora, si può sapere cosa l’è che hai?…”, domanda nuovamente la nonna.

“Niente, te l’ho detto, nonna!…forse, sono solo un po’ agitata, per via dei diciotto anni…Sono diventata  grande, no?…E un po’, mi dispiace!…Da oggi, sarò io ad essere responsabile di tutto quello che mi accadrà…dovrò agire con ponderatezza  e attenzione e non so se ne sarò all’altezza!…”,confessa Sonia alla nonna, che, interrompendola, la incalza : “All’altezza, di che, Sonia?…dai, su, dimmi cosa c’è che non va!…guarda che lo spettacolo sta per ricominciare e , se non me lo dici, io continuerò  per tutto il secondo atto ad infastidirti, finché non mi dirai cosa ti impensierisce così tanto!…”.

“E va bene , nonna, hai vinto tu!…Il fatto è che, dopo il diploma, non farò la pianista!…”, rivela finalmente la verità alla nonna , la giovane Sonia.

“Uhé , Sonia, ma ti sembra questo un problema?…E va be’, cosa vuoi che sia?…mica possiamo essere tutti Mozart o Schubert…Vorrà dire che insegnerai ai giovani appassionati di musica come te a suonare…Vedrai , Sonietta mia, sarà ancora più bello che fare la concertista!…”, si mostra comprensiva la nonna, suscitando l’irritazione della nipote, che sbotta definitivamente: “Ma cosa dici, nonna?…Io, non ho affatto detto che insegnerò Pianoforte, né tantomeno Musica…Nonna, vedi…io…ho deciso di fare l’attrice!…”.

“L’attrice?, ma come l’attrice?…ma avrai mica la febbre, bambina mia?…E tutti gli anni di Conservatorio, gli studi?…Tutto finito?…Ma quand’è che hai cambiato idea? E soprattutto perché?…”, chiede, in preda allo sconforto la nonna, che si lascia sprofondare nella poltroncina della galleria.

“Stasera, nonna!, ho deciso mentre guardavo lo spettacolo!…E’ vero che dovrò ricominciare daccapo  e che  dovrò studiare recitazione…superare le audizioni, i provini ,ma è anche vero che la Musica  è un’Arte, esattamente come il Teatro e che le note , sono come le parole…anzi ad ogni parola, ad ogni vocale ,corrisponde un suono…come in un’armonia in cui parlare è come comporre una melodia, in cui la musica si fa parola e viceversa!…Quindi, in un certo senso, continuerò a fare musica, a suonare , ma con uno strumento diverso dal pianoforte: la voce!…”, spiega Sonia, ormai più leggera dopo la rivelazione.

“Va be’, piccola mia…ti aiuterò io!…”, esclama la nonna, chiosando: “Non sarà facile spiegarlo ai tuoi genitori e soprattutto farglielo accettare: lo sai come ci tengono a che diventi una pianista internazionale!…Vorrà dire, che , ci penserò io…la mia è una voce autorevole, la voce della saggezza, vedrai che saprò convincerli a lasciarti fare ciò che desideri…Ma tu promettimi che studierai seriamente recitazione e che non mi farai pentire per il sostegno che ti do e che ti darò!…L’importante è che tu sia serena e che viva la vita a modo tuo, come piace a te!…”.

“La prima cosa a cui penso è fare tabula rasa, come ogni volta rinascere. In questi ultimi anni, il desiderio è stato sempre quello di togliere, di cercare una concretezza del gesto, del modo; ed è un’operazione estremamente difficile raggiungere la semplicità. Cerco ogni volta di mettermi in relazione al testo, alla situazione, all’oggetto con cui devo entrare in dialogo, attraverso l’empatia che mi permette di trovare sempre un nuovo centro, affinché fiorisca l’anima di ciò che devo esprimere. Per me, è prioritario che vi sia un rapporto empatico con il pubblico, che si realizzi  ogni sera quella necessità di respirare insieme, che è anche una scommessa”. Così, l’attrice e regista Sonia Bergamasco in un’intervista rilasciata nel 2019, a un quotidiano online, in occasione della prima rappresentazione dello spettacolo “L’uomo seme”, racconto di scena da lei stessa ideato e diretto.

Nata a Milano, il 16 gennaio 1966 , sin da bambina mostra una predisposizione per la Musica che la induce a studiare Pianoforte presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi”, ma il percorso per intraprendere la carriera musicale si interrompe quando , attratta dalla recitazione, si iscrive alla scuola del Piccolo Teatro.

Quindi, diplomatasi,esordisce alla fine degli anni Ottanta, con le opere: “Faust” e “Arlecchino servitore di due padroni” dirette entrambe da Giorgio Strehler, cui seguono fino alla metà dei Novanta  le piéce del repertorio classico e contemporaneo: “Riccardo II” di Glauco Mauri,La disputa”, “Il gioco dell’amore e del caso” ed “Ecuba”, tutte dirette da Massimo Castri .

Nel 1994, debutta nel Cinema con la pellicola: “D’estate” di Silvio Soldini e, in Televisione, con gli spettacoli di prosa: “La trilogia della villeggiatura”, di Carlo Goldoni, diretto da A.Moretti e “Pinocchio ovvero lo Spettacolo della Provvidenza” diretto da Carmelo Bene.

Decisa, però, a non trascurare il Teatro,  fino al 2001 calca le tavole del palcoscenico, con la trilogia goldoniana , diretta ancora da Castri: “Il ritorno della villeggiatura”, “Le avventure della villeggiatura” e “Le smanie per la villeggiatura”, con l’”Antigone “ di T.Terzopoulos e con il “Macbeth” di Giancarlo Cobelli.

Poi, tornata sul set, fra il 2001 e il 2008, gira i film: “Voci” di Franco Giraldi, “L’amore probabilmente” di Giuseppe Bertolucci, “ La meglio gioventù”  e “Sanguepazzo” di Marco Tullio Giordana, “Musikanten” e “Niente è come sembra” di Franco Battiato e, leserie televisive Rai “De Gasperi, l’uomo della speranza”,“Quo vadis, baby?” , entrambe di Guido Chiesa, ed “Einstein”, di Liliana Cavani.

Diventata un volto popolare ,grazie al grande e al piccolo schermo, dal 2008 al 2017, gira le pellicole: “La straniera” di Marco Turco, “Giulia non esce la sera” di Giuseppe Piccioni , “La donna della mia vita” di Luca Lucini, “Io e te” di Bernardo Bertolucci, “Quo vado?” di Gennaro Nunziante, “Come un gatto in tangenziale” di Riccardo Milani e “Riccardo va all’inferno” di Roberta Torre, ele fiction: “Bakhita. La santa africana” di Giacomo Campiotti, “Tutti pazzi per amore” e “Una grande famiglia” di Riccardo Milani.

Nuovamente sul palcoscenico, nel 2018, è protagonista del recital “Il miracolo della cena. Sonia Bergamasco legge Fernanda Wittgens”, diretto da Marco Rampoldi e nel 2019 delle opere: “Ritorno a Reims” di Thomas Ostermier e “Il quaderno di Sonia Bergamasco”, in cui la prosa si fonde con la musica composta da Fabrizio De Rossi Re.

Cimentatasi  anche nella regia e nell’adattamento di opere teatrali , nel primo decennio del Duemila, cura l’allestimento delle opere: “I Kiss your hands-catalogo semiserio delle lettere mozartiane”, realizzata in collaborazione con il collega attore, sposato nel 2000, e padre delle sue due figlie, Fabrizio Gifuni, “Le sante corde dei canti-viaggio nella Divina Commedia”, “Esse di Salomè-teatro sonoro di Mallarmé”, scritta con Francesco Giomi, “Il Piccolo Principe in concerto” , da un’idea di Gifuni, “Discorso-Performance”, “Karénina prove aperte d’infelicità” adattamento del romanzo di Lev Tolstoj di Emanuele Trevi,Il ballo: studio preparatorio”, racconto di scena ispirato a “Il ballo” di Irene Némirovsky,Il trentesimo anno” di Ingeborg Bachmann, “Louise e Renée” , spettacolo tratto da “Mémoires de deux jeunes mariées (“Memorie di due giovani spose” di Honoré de Balzac) e curato insieme con Stefano MassiniEx chimico”, per i cento anni dello scrittore Primo Levi,“L’uomo seme” di Violette Ailhaud e “Le nozze di Figaro”,opera musicale di Wolfgang Amadeus Mozart, diretta da Kristiina Poska, presso il Teatro dell’Opera di Firenze, nell’ambito del Maggio Musicale Fiorentino.

Dal 2016 a oggi ,nelle vesti di “Livia”, compagna de “Il Commissario Montalbano”, serie  tratta dal ciclo di romanzi omonimi di Andrea Camilleri, diretta da  Alberto Sironi , per la sua versatilità e la capacità di passare da interpretazioni intense e drammatiche ai toni più leggeri della commedia, è premiata con  numerosi riconoscimenti, quali: Nastri d’Argento, Ciak d’Oro, Globo d’Oro, Premio Alida Valli al Bari International Film Festival, Premio della Critica Teatrale, Premio Flaiano e Premio Eleonora Duse.

Di recente in onda con il docu-film “La scelta di Maria”, diretto da Francesca Micciché e realizzato in occasione del centenario della traslazione delle spoglie del Milite Ignoto nella Capitale, presso il Vittoriano di piazza Venezia, e ,nelle sale ,con il seguito della commedia  di Riccardo Milani “Come un gatto in tangenziale-Ritorno a Coccia di Morto”, dopo la sosta di un anno , dovuta alla pandemia da Covid19 e alle conseguenti chiusure dei teatri per via delle misure restrittive anti-contagio, è attualmente in tournée,in giro per  l’Italia, con lo spettacolo, diretto da Antonio Latella : “Chi ha paura di Virginia Woolf” ,in cui recita al fianco, tra gli altri, di Vinicio Marchioni.

Di sé e del suo lavoro di attrice, ha detto: “Io lavoro solo con grandi fogli bianchi,materia scenografica che fa parte del mio percorso; recito senza scene, un racconto sospeso in equilibrio tra il mio ed altri immaginari. Ed è questa sospensione che amo; mi piace pensare di poter interpretare la  partitura da musicista, come anche sono , scriverla con le note, di sera in sera : in totale libertà, rincorrendo la mia felicità emotiva. La musica fa parte del mio percorso primario, viene ancora prima del teatro. Non è un attività collaterale, ma è parte del mio alfabeto. Significa che non la tengo mai fuori da tutto da quello che faccio, perché mi viene naturale. È una relazione che può essere più diretta, per esempio nelle scelte musicali di brani o suonando il pianoforte, oppure indiretta, a teatro, attraverso un percorso di partitura di suoni. Altrimenti, può essere anche molto più interna e vissuta attraverso le parole, perché anche loro sono musica, sono lettere che prendono forma quando noi le diciamo, quando prendono un suono. La musica è materia sottile che ci pervade, la sento nell’aria”.