Mer. Dic 6th, 2023

ROMA- In quattro settimane ho raccolto testimonianze di giovani per le vie delle province napoletane, casertane e romane. Tre contesti diversi, ma tutti uniti da un unico dramma: la questione giovanile. Non solo i giovani, nelle stesse aree c’è un dramma che colpisce anche i padri dei giovani. Sembra che oggi siano entrambi sotto un’unica stella maledetta che annienta il cammino. Ho ascoltato molte storie, tante, tutte, spesso, hanno rivelato tanta rabbia che i giovani con rassegnazione chiudono dentro di se.

Il dramma giovanile è immenso. Colpisce indistintamente tutti. Certo, ci sono gli scansafatiche, quelli che hanno la propensione a delinquere per avere solo soldi facili, per fortuna sono pochi, e per loro c’è un futuro che è rappresentato dalle parete dei carceri e nei peggiori dei casi a concimare le terre dei camposanti. Ma sono pochi, ripeto, la massa, quelli che sono realmente il futuro di questa nazione, ebbene, sono abbandonati dal sistema Italia.

Un tradimento silenzioso che oggi ha annientato i sogni futuri dei giovani italiani. I giovani vivono una condizione che difficilmente li può gratificare. Anche quelli che cercano un lavoro, anche saltuario, fanno i conti con uno sfruttamento che è peggiore di quello degli anni del dopoguerra. Storie comuni tra di loro, hanno ascoltato le mie orecchie, e tutti avevano un solo indirizzo: la mancanza di sicurezza per il futuro.

Il presente per loro è rappresentato dal male. Sì, così definiscono la società attuale i giovani. Non sono bamboccioni, non sono persone dormienti, no, nulla di tutto questo, sono solo consapevoli che ogni loro sforzo è reso vano dall’arroganza dei politici italiani. Ho incontrato molti laureati in cerca di una prima occupazione da anni. Laureati che mai potranno coronare il sogno di fare un lavoro che sia indirizzo della laurea che hanno conseguito. Ho incontrato giovani che pur sforzandosi, con l’aiuto dei familiari, hanno messo su attività in proprio chiuse dopo solo un anno, poiché ad un certo punto si sono sentiti soffocati da istituzioni bizzarre e prive di buon senso che li hanno annientati prima di cominciare.

Storie di chi è arrivato all’età di 30 anni decide di arrendersi perché lo stato l’ha dimenticato. Non cerca più il lavoro, si sente umiliato e deriso da un sistema SCHIFOSO che la classe dirigente italiana ha saputo costruire in 30 anni. I giovani possono avere tanti difetti, ma a generarli questi difetti è stata una società corrotta che ha saputo demolire i valori portanti che finora hanno ricostruito il bel paese.  Ho conosciuto tanti giovani che tengono ancora ai valori: si dedicano al volontariato, danno sollievo a chi soffre, eppure la loro generosità non è ripagata per niente all’interno di una società che sembra rifiutarli.

Cos’è oggi questa Italia? Mi hanno chiesto in tanti di loro. Mi sono arreso anch’io, non ho saputo risponderli. Ma ho capito, nonostante ne fossi già sicuro, che veramente questa società italiana è marcia è puzza dalla testa, e se non si cambia velocemente direzione, noi consegniamo ai giovani un futuro fatto di dolore e disperazione.