ROMA- Tutti i simboli che riguardano il fascismo sono sempre sotto il mirino della politica italiana. Per carità, a nessuno piace la dittatura e a nessuno piace che si ritorna a quei tempi. Però se guardiamo per un po’ a cosa avviene nell’Italia repubblicana, certe volte mi viene il sospetto che alla fine da quel regime non siamo mai usciti, perlomeno per quanto riguarda l’imposizione rivolta ai cittadini. Allora era il duce che con un semplice proclama dava ordini al popolo. Era solo lui a poter decidere. Oggi sono in tanti a decidere attraverso la democrazia parlamentare, ma prenderla a quel posto è sempre il cittadino come avveniva allora. Oggi la repubblica fa le leggi, e quelle leggi devono essere rispettate come le stesse parole del duce. Oggi lo stato fa leggi senza tenere conto delle esigenze dei cittadini. Leggi che chiedono tasse su tasse e nessuno può dire nulla. Insomma, un po’ di somiglianza a quel periodo c’è.
Detto ciò, ha fatto scalpore l’iniziativa di un titolare di un lido il quale ha messo su a Chioggia «Playa Punta Canna», una spiaggetta di puro folklore littorio. Così ci si accalora e si organizza una resistenza: fategliela chiudere! Arrestatelo! Esposti alla prefettura, alla questura, al Parlamento, a chiunque, con pubblicazioni di immagini e audio scabrosissimi. Uno scandalo.
Il fascismo è stata una brutta pagina, ma il comunismo non è stato da meno, ha fatto gli stessi danni del fascismo. Eppure ogni volta si parla di apologia fascista ma non si parla mai di apologia comunista. Il comunismo è stato dittatura, ha costretto le persone a vivere schiave dei regimi comunisti. I popoli comunisti sono stati oppressi e dovevano agire solo e soltanto secondo le regole del comunismo. Insomma, di apologia comunista nessuno ne parla. Nessuno vieta i vessilli comunisti. Nessuno vieta che si facciano politiche e lotte in nome del comunismo. Il fascismo e il comunismo sono state due piaghe della storia, entrambi vanno messe al bando.