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SUD, la vera industria d’Italia, ma i politici non hanno puntato sul turismo

La politica per il sud ha un solo scopo: trovare consensi. Lo scopo dei consensi è l’unica volontà che spinge i politici a parlare. Non trovano soluzioni per far ripartire una macchina che ha già tutto, ma nessuno vuole accendere il motore. I nuovi, poi, per non perdere consensi si aggrappano alle stesse idee obsolete percorse da altri pur di mantenere il consenso. E così ogni giorno si sente parlare di rifiuti, camorra, lavoro, ma è solo un modo per ottenere visibilità. Ecco, i politici per il sud hanno un solo interesse: il voto, per il resto non importa un tubo del mezzogiorno.
Secondo il Rapporto del 2017 dell’Osservatorio sul mercato del lavoro del turismo in Italia, il settore Commercio e turismo ha occupato oltre 4,5 milioni di lavoratori, più dell’intera industria manifatturiera, e possono inoltre contare su una forza lavoro sostanzialmente giovane. In questi numeri manca il sud. E sì, manca la grande industria turistica del sud.
Il turismo è uno dei pilastri della nostra economia (rappresenta il 10% del Pil nazionale), ma manca sempre il sud, che una volta sviluppato intorno al turismo, il Pil schizzerebbe al 40%. Tra i punti di forza, la varietà e la quantità di bellezze che il nostro paese può offrire: città dal valore storico e artistico, musei e scavi archeologici, chiese e cattedrali, parchi nazionali, località di mare e di montagna, lagune, laghi, stazioni termali. Siamo il Paese con il maggior numero di siti (49) inclusi nella lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO. Buona parte stanno nel meridione. Peccato che il sud abbia avuto solo politici irresponsabili.
Il turismo è cambiato molto nel corso degli anni ma il sud non ne ha saputo approfittare, o meglio, i politici non hanno voluto approfittarne. La facilità di spostamento, il proliferare di soluzioni low cost, la diffusione del web e di servizi online sono solo alcuni degli elementi che hanno ampliato la possibilità di viaggiare per molte persone e aumentato le mete turistiche, dando una forte spinta al settore, ma il sud di tutte queste trasformazioni non ne ha approfittato. È rimasto al palo, e la più grande industria d’Italia non è riuscita a mettersi in moto. È dal dopoguerra che si doveva puntare sul Sud come marcia in più per l’intera nazione, e per farlo non servivano le industrie, la parte bassa del pese non ne ha bisogno, ma serviva solo far partire la macchina turistica e in pochi anni il mezzogiorno era da traino a tutta l’economia italiana.

Redazione

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