Gio. Giu 8th, 2023

Che la situazione sia sfuggita di mano ormai sembra faccenda consolidata. Peccato che stia sfuggendo di mano anche quella delle regole covid, che in questo momento è un vero e proprio caos. In questo momento delicato, dove i contagi hanno superato la soglia dei 78mila positivi, è normale che chiunque vuole capirci qualcosa. Era tutto previsto? A questa domanda ci sono poche risposte.

A inizio pandemia i tamponi andavano fatti per “scovare il virus”. Successivamente abbiamo capito che il contact tracing era utile per frenare la catena di trasmissione e più se ne facevano, meglio era. Poco dopo lo avete trasformato nello strumento del demone no vax, che col tampone negativo poteva girare liberamente al pari di un vaccinato.  Adesso, dopo aver scatenato la corsa al test, non volete che venga fatto neppure per accertare la guarigione/negativizzazione di un positivo. Qualcosa non torna più.

Sta diventando sistematico che i vari governi prendono delle decisioni, forse anche alla cieca, e poi si smentiscono pochi giorni dopo. È diventato quasi una prassi consolidata quelle delle dichiarazioni fatte e poi smentite quando la situazione precipita. Sembra che tutti ritrattino quello che hanno detto in precedenza. La logica è una sola: più test fai, più asintomatici scovi. E così centinaia di migliaia di italiani si sono ritrovati in quarantena perché positivi o perché “contatti stretti” di un infetto.  Una sorta di “lockdown di fatto”. Ad oggi chi ha la sfortuna di essere un “contatto stretto di positivo” deve restare in casa 7 giorni (se vaccinato) o 10 giorni (se non vaccinato). Alla fine del periodo si sottopone a un test e, se negativo, è libero.

Le regioni hanno lanciato una proposta al Cts: valutare la possibilità di eliminare l’isolamento fiduciario per i vaccinati con terza dose (o con seconda da meno di 4 mesi), permettendo loro di uscire se in assenza di sintomi. Cosa assai pericolosa poiché rischierebbe di mettere in circoli probabili untori che non farebbero fermare i contagi. Su questo il Cts ritiene la proposta “irricevibile”, vorrebbe anzi una nuova stretta, ed è probabile che alla fine il periodo di “reclusione” venga ridotto da 7 a 5 giorni per i vaccinati con booster o con doppia dose da pochi mesi. L’alba del nuovo anno si prefigura più difficile della passata.